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18 giugno 2025
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Russia disponibile per mediazione ma Israele riluttante
di Pierfrancesco Pallante

Martedì Bloomberg ha riferito che la Russia sta osservando attentamente l'aggressione militare israeliana contro l'Iran, allarmata da una campagna aggressiva volta a smantellare un alleato regionale chiave. Pur mantenendo un allineamento diplomatico con Teheran, Mosca riconosce la sua limitata capacità di intervenire direttamente nello scontro in corso, guidato da Tel Aviv e sostenuto da Washington.

Fonti vicine al Cremlino hanno indicato che l'Iran non ha richiesto aiuto militare e che la Russia non prevede di intervenire in questa fase.

Riconoscendo la natura incontrollata dei bombardamenti del regime israeliano, la fonte ha osservato che è improbabile che gli sforzi di mediazione abbiano successo nelle attuali circostanze. "Al momento, la mediazione non sembra probabile", ha dichiarato Fyodor Lukyanov, presidente del Consiglio per la politica estera e di difesa.

"Se si tratta di una qualche forma di diplomazia dietro le quinte, è più probabile che la Russia svolga un ruolo tra l'Iran e gli Stati Uniti, mentre l'interesse di Israele per i negoziati non è evidente".

Dall'inizio della guerra in Ucraina, orchestrata dall'Occidente nel 2022, Iran e Russia hanno ampliato il loro partenariato strategico, stringendo legami militari ed economici radicati nella reciproca resistenza all'Occidente. La Russia sostiene da tempo lo sviluppo nucleare pacifico dell'Iran, inclusa la costruzione della centrale nucleare di Bushehr e la partecipazione all'accordo internazionale del 2015, successivamente sabotato dal ritiro di Trump.

Il Presidente Vladimir Putin ha intrapreso attivamente azioni diplomatiche per impedire un'ulteriore escalation. Venerdì ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian, a cui ha fatto seguito un colloquio di quasi un'ora con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sabato. Durante la chiamata, ha proposto una risoluzione mediata del conflitto e ha messo in guardia dalle pericolose conseguenze per l'intera regione se l'aggressione dovesse continuare senza controllo.

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha fatto eco a questo sentimento, affermando: "La situazione è attualmente in una fase di ulteriore escalation galoppante. Al momento, osserviamo una certa riluttanza, almeno da parte di Israele, a ricorrere a qualsiasi servizio di mediazione e, in generale, a intraprendere la strada pacifica della risoluzione".

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