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18 giugno 2025
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Guerra di missili e scorte iraniane
di Leandro Leggeri

IRAN E ISRAELE, LA GUERRA DEI MISSILI: DANNI A IMPIANTI NUCLEARI E DUBBI SULLE SCORTE IRANIANE

Nel pieno della crescente tensione tra Iran e Israele, il conflitto si è spostato in profondità, colpendo non solo bersagli militari ma anche infrastrutture nucleari strategiche. Gli ultimi raid israeliani hanno preso di mira diverse basi e impianti sensibili sul suolo iraniano, tra cui il sito di Natanz, danneggiato in modo significativo secondo fonti israeliane e internazionali.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha confermato che vi è stato un possibile rilascio radioattivo interno nella struttura, una notizia che accresce l’allarme globale sul rischio di contaminazione e sull’escalation della crisi.

Intanto, sul fronte missilistico, si segnala un netto calo nel numero dei razzi lanciati da Teheran verso Israele: se nel primo giorno di attacchi si contavano oltre 200 missili, ora i lanci si sono ridotti a una decina al giorno. Questo ha aperto interrogativi negli ambienti militari: si tratta di una strategia di contenimento o di un vero esaurimento delle scorte?

Secondo il colonnello Hatem Karim Al-Falahi, esperto militare, il calo potrebbe riflettere un adattamento tattico: «I missili ora sono più selettivi, colpiscono obiettivi sensibili con maggiore precisione». Tra questi, il presunto attacco riuscito al quartier generale del Mossad a Herzliya. Israele, dal canto suo, continua a rafforzare il proprio scudo missilistico con il supporto attivo delle forze statunitensi, che hanno messo in campo il sistema THAAD, in grado di intercettare minacce balistiche ad alta quota.

Tuttavia, il vero banco di prova sarà la base di Fordow, struttura iperprotetta e sotterranea dove si concentra il programma nucleare iraniano. Secondo analisti militari, solo gli Stati Uniti disporrebbero della potenza necessaria per colpirla efficacemente, segnalando un possibile coinvolgimento diretto americano nel prossimo futuro.

Il Medio Oriente resta così sospeso sull’orlo di un conflitto ancora più ampio, con il mondo che osserva con crescente preoccupazione l’evolversi di quella che è ormai una guerra ibrida tra due potenze regionali.

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