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Propaganda e guerre preparate con decenni di anticipo
di Rossella Ahmad
Ho sempre avuto il fondato sospetto che tra gli ispettori delle agenzie internazionali deputate al controllo del rispetto dei trattati di non proliferazione nucleare allignassero spie di ogni genere. Ogni paese che abbia aderito al TNP , come ad esempio l'Iran ma precedentemente anche l'Iraq, ed abbia accondisceso ad ispezioni regolari da parte dei funzionari di dette agenzie, e venga quindi assodato senza ombra di dubbio che non si tratti di potenza nucleare, verrà aggredito.
Nel caso dell'Iraq, la dissimulazione fu ancora più vigliacca. Gli ispettori pretesero e si assicurarono che il paese nel mirino dei gemelli nel crimine avesse distrutto persino il grosso degli armamenti convenzionali prima che cominciassero gli attacchi.
Mi vengono in mente le parole dello scrittore ebreo antisionista Israel Shamir, i cui articoli tradussi durante la seconda intifada per il sito di informazione a cui collaboravo. Bombe per tutti, auspicava Shamir, e spiegava con dati alla mano il perché di questo auspicio apparentemente bizzarro: Israele e Stati Uniti di norma attaccano nemici al tappeto o nemici di cui non debbano temere la potenza di fuoco in risposta alle loro aggressioni.
O voi paesi pacifici del Medioriente, scriveva Shamir, dalla storia millenaria e dalla altrettanto millenaria tradizione di accoglienza e moderazione. Voi nazioni che siete nel mirino del più devastante e diabolico piano di soggiogamento e distruzione mai concepito, e lo siete perché fondamentalmente non avete abbassato la testa di fronte a quel potere e continuate a sostenere la nobile lotta dei vostri fratelli in Palestina: armatevi. Se potete, dotatevi anche di armi non convenzionali. Se ne sarete sprovvisti, vi attaccheranno. E se sarete armati, vi lasceranno in pace.
Con l'Iraq abbiamo visto come sia andata.
Con l'Iran, del quale temono l'armamentario convenzionale di cui il paese dispone nonché dei suoi numeri - un paese vastissimo, abitato da una popolazione molto giovane, colta, determinata nel suo sostegno allo stato qualunque governo esso abbia, perché qui si tratta di sopravvivenza come nazione e gli iraniani non sono certo stupidi, con una popolazione femminile in ascesa in tutti i settori della società - provano da sempre ad utilizzare la carta dell'implosione dall'interno.
Il paese è percorso da anni da sciami di agenti esteri di destabilizzazione - gli oppositori, secondo la stampa compiacente - ed è sottoposto ad azioni continue di sabotaggio, provocazioni, e addirittura costruzione opportunistica di fattoidi concepiti espressamente per colpire l'immaginario occidentale ed ottenerne l'appoggio.
Ricorderete tutti la storia completamente inventata sulla fantomatica eroina in mutande che girava per Teheran e che alle nostre latitudini assurse immediatamente a simbolo di rivolta femminile contro l'oppressione. Un fattoide, costruito da gente che non aveva la minima idea del significato del femminile in un paese islamico, e data in pasto a gente che ne sapeva ancora meno. Una donna mai esistita, un'immagine costruita con l'ausilio dell'AI ma che circolò parecchio nelle pagine filo-sioniste e sulla stampa mainstream.
Le guerre mondiali non sono mai quelle che sembrano. Sono preparate con decenni di anticipo, e rese auspicabili al popolo straccione grazie ai servigi compiacenti dei media allineati, che dirigono come incantatori le opinioni pubbliche dei rispettivi paesi. Nessun governo europeo ha condannato l'attacco israeliano all'Iran e la stampa ha enfatizzato questo trend, capovolgendo le carte in tavola e ponendo sul banco degli imputati il paese aggredito.
Gaza sparisce dai radar, derubricata a questione di poveracci alla ricerca di pane e acqua. Una questione umanitaria, da risolvere con qualche pacco di farina.
Il polacco Mileikowsky, impegnato in un genocidio e ricercato dalla legge internazionale per crimini contro l'umanità, ridiventa interlocutore di questo occidente alla canna del gas e ciancia di "regime change", lui, un criminale da cui apparentemente tutti si distanziavano fino a pochi giorni fa, applaudito oggi da quattro donnette frustrate ossessionate dall'Islam e dalle sue donne.
Al largo delle coste iraniane intanto si appropinquano le portaerei statunitensi.
Qualora non aveste ancora capito cosa stia accadendo.
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