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Governo italiano faccia qualcosa, oltre a gite e proclami
di Elisa Fontana
Qualcuno dovrebbe avvertire il nostro ineffabile Antonio Tajani, l’uomo a cui non hanno ancora comunicato di essere ministro degli esteri. Qualcuno lo avverta che non basta gonfiare il petto come un tacchino e inorgoglirsi su quanti profughi palestinesi abbiamo accolto in Italia “L’Italia è il Paese che in Europa e in Occidente ha accolto il maggior numero di rifugiati da Gaza”.
Bene, bravo, bis. Ma gentilmente ci vorrebbe enunciare che cosa volete fare adesso di questi profughi? Ci sono circa 800 palestinesi accolti in Italia dall’inizio della crisi, moltissimi di loro come accompagnatori di bambini che hanno avuto bisogno di cure.
Leggo oggi del caso di Moman, un palestinese arrivato qui nel febbraio del 2024 insieme alla famiglia del fratello (la cognata e tre bambini), fratello ucciso da un bombardamento e con un nipotino bisognoso di cure. Appena sbarcati dalla nave che li ha portati in Italia si rende conto che il governo non aveva approntato nessun piano per loro (ma non ci posso credere, un governo così attento e pieno di talentuosi ministri sempre sul pezzo!). E, dunque gli viene detto di presentare domanda di asilo per ottenere l’assistenza.
Ma il giovane Moman con la famiglia del fratello non vuole rimanere in Italia, come altri che sono tornati in Egitto e rischia di finire come altri palestinesi prima di lui che non hanno più l’aiuto finanziario perché non hanno i documenti di soggiorno. Insomma, questo bailamme burocratico alla fine ha convinto Moman a fare la domanda d’asilo per poter accedere agli aiuti. L’ha fatta ad agosto dell’anno scorso, ma il permesso di soggiorno gli scade il prossimo agosto, non ha ancora risposta alla sua domanda d’asilo e dovrà lasciare l’alloggio a Genova dove vive con la cognata, i tre nipotini e altri tre bambini, cercarsi un’altra casa e un lavoro. Ma senza permesso di soggiorno, come fare?
Moman parla a nome di tutti i palestinesi della striscia di Gaza che sono arrivati in Italia e hanno tutti gli stessi problemi e ”nessuno di noi sa cosa fare”. Potrei consolare Moman dicendogli che nemmeno il nostro fantasmagorico governo lo sa, non perché sia un problema irrisolvibile, ma perché hanno cose ben più importanti da fare, come ad esempio evitare la sostituzione etnica, rimirarsi allo specchio ripetendosi “sono il ministro degli esteri”, portare la figlia in gita in Canada e varie ed eventuali.
Era davvero troppo difficile fare un decreto con un solo articolo in cui ai Palestinesi profughi in Italia veniva accordato uno status speciale fuori dai lacci burocratici? Non è stato sufficiente l’inferno che hanno vissuto a Gaza per derogare dalle regole?
Evidentemente no, la vergogna deve proprio sommergerci, non c’è altra speranza con questi dilettanti che pensavano che governare fosse un eterno comizio.
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