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16 giugno 2025
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Fame e sete di giustizia
di Rossella Ahmad

Decenni a rotolarsi nel fango per ricoprire il ruolo di quinta colonna degli eserciti imperialisti, con il compito di preparare, manipolare e forgiare l'opinione pubblica mondiale secondo le necessità dell'impero, e rendere ad essa digeribile l'assassinio coatto di intere popolazioni, torturate e seviziate all'interno dei loro stessi paesi. E non si sentono ancora sufficientemente sporchi.

Parlo dei media mainstream, altresì definiti "embedded", un termine che riporta immediatamente al concetto di prostituzione. E mai termine fu più appropriato.

False flag operations mai svelate, menzogne storiche mai punite con cui furono condannate all'estinzione intere generazioni di paesi sovrani. Ed i media embedded erano sempre lì, sbavanti, a reggere la coda ai più grandi crimini del secolo.

Non ricordo una - dicasi una - presa di distanza, disapprovazione o dissenso da parte dei media verso le grandi menzogne propedeutiche all'aggressione di paesi sovrani, e neanche la perplessità o l'incertezza nel convogliarle al pubblico. Megafoni del potere, oggi come ieri. Senza volontà, senza onestà, senza lealtà se non nei confronti della voce del padrone. E manco verso quella. È una banale, squallida questione di denaro, come in ogni scambio di favori irriferibili.

In una mia personale classifica dell'infamia, al primo posto vi sono loro. La responsabilità maggiore di tutto il sangue innocente versato ricade sul grande tradimento consumato nell'esercizio di una professione violata in ogni suo principio, in ogni possibile deontologia, fino a divenire sinonimo di marchette.

Dall'Iraq, all'Afghanistan, alla Libia, all'Ucraina fino al genocidio di Gaza è un crescendo di bugie occultate, di verità non dette, di sangue umano ingoiato, digerito e defecato senza fare un plissé. Senza una domanda, un tentennamento, una mossa che deviasse dal copione assegnatogli.

Fino ad oggi. Fino a sempre. Le stesse parole, lo stesso schema che si ripete inalterato, dalle false provette di Colin Powell alle armi inesistenti di Saddam fino alla bomba atomica iraniana che non c'è, perché se ci fosse stata col caxx che l'avrebbero attaccato.

E ci si casca ora e sempre, nei secoli dei secoli, senza un guizzo di intelligenza e di ragionamento logico, senza il benedetto sillogismo aristotelico su cui si fonda il pensiero dei senzienti, per cui se hai mentito una volta, due volte, cento volte, c'è la concreta possibilità che tu menta di prammatica. E che tu menta anche stavolta. La volontà di potenza di un occidente in fase terminale che, nelle mani anzi nella penna di questi servi senza dignità, assurge a "difesa dei diritti", ora di X ora di Y. Difesa mai richiesta, c'è da aggiungere.

C'è unità dell'oppressione, disse Julian Assange, uno che di oppressione se ne intende per averla vissuta sulla sua pelle.

Maledetti coloro che avranno fame e sete di giustizia, perché non saranno saziati.

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