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Perché i "civili" israeliani rischiano di non commuovere nessuno
di Rita Newton
Israele sta bombardando il mondo di messaggi che dicono che l'Iran sta colpendo civili israeliani e che questo non può essere tollerato.
Si basa sullo standard internazionale in vigore prima che loro combinassero quello che hanno combinato a Gaza e in Cisgiordania (e pure in Libano e altrove).
Temo però che questo messaggio non smuova nessuno che non sia un fervido sionista o sia pagato o ricattato da lobby sioniste, per uno o più dei seguenti motivi:
- in Israele non esistono civili, in quanto ogni cittadino è un militare: uomini e donne svolgono tre anni di servizio militare e dopo rimangono riservisti, cioè militari che possono essere richiamati in azione in qualsiasi momento, trasformandosi da tranquilli impiegati in meno tranquilli soldati. Fanno eccezione gli Haredim, quel gruppo religioso che non ammette il coinvolgimento in azioni militari e che per questo è stato pressato in ogni modo dal governo israeliano. Sono quei religiosi che, anche quando anziani, abbiamo visto buttati per terra dai soldati israeliani, quindi dobbiamo desumere che non siano loro né i pochissimi obiettori i civili di cui il governo di Tel Aviv si preoccupa.
- l’82% degli israeliani sostiene l’espulsione forzata dei Palestinesi da Gaza e il 64% degli israeliani ritiene che "non ci siano innocenti" a Gaza. Concezioni orrende che - aggiunte ai video dei festeggiamenti da parte della popolazione in occasioni di assassinii di palestinesi, non fanno certo vedere gli israeliani come soggetti meritevoli di compassione,
- anche i discorsi sulle torture e la sodomizzazione con bastoni elettrici ai danni di palestinesi che una società civile condannerebbe incontrano invece il favore degli israeliani persino in parlamento, quando non vengono invocate con canti e balli (così come l'uccisione di bambini palestinesi)
- secondo Israele, il fatto che Hamas avrebbe basi fra la popolazione palestinese usandola come scudo umano (dicono loro), sarebbe una motivazione sufficiente per bombardare indiscriminatamente i civili di Gaza... dunque lo stesso dovrebbe valere per gli israeliani, che per giunta - come dicevo prima - hanno un'arma in ogni casa e sono addestrati ad usarla, mentre i civili palestinesi hanno solo pietre.
Aggiungo che non si tratta di antisemitismo, ma del disgusto che ci coglierebbe nei confronti di tutti i soggetti - di qualsoasi colore, religione, peso, altezza e nazionalità - che commettessero questi soprusi ai danni di altre persone che loro reputano inferiori ma che noi reputiamo uguali.
Perché noi non siamo suprematisti né razzisti, a differenza di loro, ma guardiamo ai comportamenti e un criminale è un criminale, "civile" o in divisa che sia...
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