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14 giugno 2025
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La lista della spesa di Netanyahu
di Rossella Ahmad

La lista della spesa del predone polacco finisce come agenda sui tavoli delle spudorate cancellerie europee, che la derubricarono al tempo come parole in libertà di uno schizofrenico con punte di narcisismo paranoide ed oggi l'accettano come ineluttabilità di cui prendere atto.

La lista della spesa erano e sono ovviamente i paesi che si oppongono alla pax israeliana originata dal sopruso, dalla conquista militare dell'intera Palestina e della pulizia etnica definitiva della popolazione nativa. La pax eterna delle fosse comuni.

Nessuno di questi paesi ha mai costituito una minaccia per alcuno, se non per le mire espansionistiche dello stato coloniale. Eppure tutti ne avevano partecipato all'aggressione, allo sventramento, all'assassinio delle loro popolazioni con pretesti del tutto ingiustificati. Chiedetevi il perché.

l'Iran non ha mai minacciato nessuno. Ed è oggetto da anni di provocazioni sempre più gravi, sempre più spinte, sempre più vigliacche. Come il Libano, il Levanòn, lo chiamano lascivamente in questo modo, pregustando il sogno di accampare le proprie tende di erranti della storia a Beirut come a Gaza come a Yafa come a Gerusalemme.

L'episodio dei cercapersone esplosi tra la folla nei mercati libanesi - accolto con risatine di scherno dai più disturbati tra gli esseri umani, del tutto disinteressati alle amputazioni di arti, ai bambini accecati, ai volti di donna sfigurati a seguito di uno dei più vigliacchi atti di cyber guerra mai concepiti - segna un nuovo record nella tecnologia genocida applicata all'annientamento di civili a caso.

Lo stato genocida definisce guerra l'assedio osceno ad una popolazione di profughi disarmati e affamati. Colpisce i suoi nemici a tradimento, mentre dormono - chiunque si opponga al suo crimine reiterato, alla sua illegalità conclamata, alla sua vigliaccheria leggendaria: mai dimenticherò le parole di Abu Fares a proposito dei conquistadores col pannolino sbaragliati nella battaglia di Karameh - facendo saltare in aria scuole, ospedali, interi condomini abitati da civili, con sommo sprezzo di qualsiasi vita umana che non sia la propria.

Spara nel mucchio, e non solo a Gaza. Non ha scrupoli nell'abbattere un aereo civile, se serve ai suoi fini, o nel far saltare in aria un quartiere sovraffollato. Che potrebbe essere anche quello in cui vivi tu, non è necessario pensare sempre e solo a luoghi esotici e lontani.

Il suo personale record di assassinio di bambini resterà ineguagliato nei millenni a venire. E, prima volta nella storia - ci troviamo proprio di fronte ad un'anomalia psichiatrica che andrebbe studiata - ciò viene fatto alla luce del sole, apertamente e con vanto, senza neanche sentire il bisogno di occultare ciò che nell'intera esperienza umana rappresenta il massimo degli abomini, l'uccisione degli infanti.

Gli altri invece quei limiti se li pongono. Sono limiti morali, che hanno origine da diecimila anni di storia alle spalle e dall'assimilazione di civiltà millenarie, per cui ti viene facile agire secondo il concetto basilare dell'esperienza umana, e cioè che non si spara e non si uccide nel mucchio, non si toccano i civili ed i non belligeranti, i feriti, i religiosi, gli anziani, i bambini, gli animali e le piante perché la tua coscienza, o il tuo Dio, te ne chiederanno conto un giorno.

Lo stato genocida si è sinora fatto uno scudo di questa superiorità etica e morale e della sua condizione di barbarie generata dal culo della storia a fronte di un paese, di un intero territorio, che la Storia ha contribuito a farla, con una civiltà ed una cultura millenarie a cui attingere. Una diversità ontologica, in cui non sussistono punti di contatto di alcun genere.

Quel tempo è finito, direi. Le parole più veritiere sono state pronunciate oggi da un analista militare americano: "Forse Israele ha valutato come debolezza il fatto che l'Iran non abbia mai risposto ai crimini israeliani, compreso la distruzione di una sua ambasciata in un paese terzo. La realtà è che l'Iran ha la capacità militare di radere al suolo Israele in un giorno. Se non lo fa è perché in Medioriente nessuno è interessato ad una guerra generalizzata, se non Israele e Stati Uniti",

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