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12 giugno 2025
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Italia meloniana verso il riarmo: centrosinistra, se ci sei batti un colpo
di Claudio Visani

Stando a quanto riporta oggi Repubblica, il governo Meloni si appresterebbe a varare un aumento monstre delle spese per la difesa. Per compiacere l’amico Trump e riallinearsi al “ReArm Europe” da 800 miliardi di euro l’anno della Von der Leyen e all’approccio bellicista dei “volenterosi” (Starmer, Macron, Merz, Tusk). Il tutto, par di capire, bypassando il Parlamento, almeno per ora; come del resto è stato incredibilmente fatto sul “ReArm” col Parlamento europeo.

Si sa che l’amministrazione Trump, per garantire l’ombrello Nato, ha chiesto ai paesi dell’Alleanza un aumento al 3,5% del Pil delle spese militari in senso stretto, a cui va sommato un ulteriore 1,5% in investimenti collaterali che rientrano nel capitolo Difesa.

I nuovi obiettivi che saranno concordati al vertice Nato del 26 giugno all’Aja, scrive Repubblica, “si tradurrebbero per l’Italia in una spesa per la difesa di 79 miliardi di euro all’anno, con un aumento di 34 miliardi di euro per raggiungere la soglia del 3,5%”.

Più del costo di una manovra finanziaria, solo per la difesa. Ma la spesa complessiva potrebbe salire “fino a 113 miliardi, per agganciare il target del 5% del Pil chiesto da Trump. Significherebbe spendere ogni anno 68 miliardi di euro in più rispetto alla dotazione attuale. Meloni vorrebbe spalmare l’esborso in dieci anni, ma è probabile che il summit de l’Aja fissi la deadline tre anni prima, al 2032”.

Così, per attenuare il colpo, rispolverando la peggior furbizia italica, il governo avrebbe fatto questa bella pensata: inserire nel conteggio delle spese per la Difesa quelle previste per il Ponte sullo Stretto (15 miliardi) facendolo passare come una “infrastruttura civile propedeutica alla mobilità militare”.

Chiederei ai partiti del centrosinistra reduci dall’annunciata battaglia persa sui referendum: voi cosa pensate di fare, concretamente, per provare a fermare questa follia bellicista, per smascherare queste furbate indecorose, per opporvi a questo affronto all’articolo 11 della nostra Costituzione (“L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”)?

E se davvero siete interessati a riconnettervi con quello che dovrebbe essere il vostro popolo, con la gente comune, non vi pare questo un tema su cui provare a costruire una credibile proposta di alternativa politica e di governo?


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