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10 giugno 2025
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USA: Trump mette al bando i musulmani
di Leandro Leggeri

Con la firma di una nuova proclamazione presidenziale, Donald Trump ha reintrodotto una misura che rievoca i momenti più bui della sua prima amministrazione: il cosiddetto “Muslim Ban 2.0”.

In vigore dal 9 giugno, il provvedimento vieta l’ingresso negli Stati Uniti a cittadini di 12 paesi, molti dei quali a maggioranza musulmana, tra cui Afghanistan, Iran, Somalia, Yemen, Sudan e Libia. A questi si aggiungono Haiti, Myanmar, Eritrea, Chad, Repubblica del Congo e Guinea Equatoriale.

Il linguaggio ufficiale parla di “sicurezza nazionale”, ma la sostanza è chiara: si tratta di una misura discriminatoria, selettiva e ideologica, che mira ancora una volta a trasformare l’immigrazione in un problema da punire, non da governare.

Le motivazioni addotte – come l’alto tasso di “overstay”, documenti inaffidabili o mancanza di cooperazione consolare – sono vaghe, generalizzate e applicate in modo selettivo. L’unico vero collante tra i paesi colpiti sembra essere la loro vulnerabilità e la scarsa rilevanza geopolitica.

A nulla valgono le eccezioni previste per diplomatici o casi umanitari: il messaggio politico è già passato, forte e chiaro. Trump riafferma la sua visione del mondo divisa tra “noi” e “loro”, in cui chi fugge da conflitti, persecuzioni o povertà è automaticamente sospetto. Un approccio che criminalizza l’identità, non i comportamenti.

Le reazioni non si sono fatte attendere. L’Iran ha parlato di “atto ostile”, mentre il Ciad ha risposto con misure di ritorsione diplomatica. Intanto, negli Stati Uniti, gruppi per i diritti civili, avvocati e attivisti sono tornati in piazza e negli aeroporti, denunciando l’ennesimo atto di razzismo istituzionale travestito da politica estera.

Ma oltre le proteste, resta una domanda urgente: che tipo di società vogliono essere gli Stati Uniti? Se la risposta passa per l’esclusione sistematica di interi popoli, allora la storia sta virando in una direzione pericolosa. Trump, ancora una volta, non costruisce muri per proteggere: li costruisce per dividere.


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