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10 giugno 2025
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Madleen: fondazione presentata denuncia per crimini di guerra
di Antonella Salamone

La Hind Rajab Foundation ha formalmente presentato una denuncia per crimini di guerra all'Unità Crimini di Guerra della Polizia Metropolitana (Comando Antiterrorismo, SO15) in merito al raid navale israeliano contro la nave umanitaria battente bandiera britannica Madleen, avvenuto in acque internazionali l'8 e il 9 giugno 2025. La denuncia è rivolta all'unità Shayetet 13 che ha eseguito l'attacco e al Vice Ammiraglio David Saar Salama, comandante in capo della Marina israeliana.

La Madleen, che navigava nell'ambito della Freedom Flotilla Coalition, trasportava forniture mediche, cibo e latte in polvere per neonati ai civili di Gaza. La nave, legalmente considerata un'estensione del territorio britannico, si trovava a oltre 60 miglia nautiche dalla costa quando è stata intercettata e abbordata dai commando navali d'élite israeliani Shayetet 13. Shayetet 13 opera sotto la Marina israeliana, comandata dal Vice Ammiraglio David Saar Salama, ed è nota per le sue operazioni di interdizione marittima.

La Fondazione Hind Rajab chiede fermamente al Regno Unito di adempiere alle proprie responsabilità legali e di intervenire immediatamente per garantire il rilascio incondizionato degli attivisti rapiti che rimangono illegalmente detenuti in Israele. La loro libertà è una questione di urgente preoccupazione umanitaria e legale.

La denuncia, presentata ai sensi del Geneva Conventions Act del 1957, dell'International Criminal Court Act del 2001 e dell'articolo 134 del Criminal Justice Act del 1988 (sulla tortura), accusa le forze israeliane di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, crimini di guerra e violazioni della giurisdizione britannica.

Le principali accuse includono:
L'uso illegale di sostanze chimiche irritanti da droni;
La detenzione forzata e l'isolamento di 12 civili disarmati;
Il diniego di accesso legale e consolare; Confisca di aiuti umanitari e beni personali;
Trattamento degradante e disumano.

Tra i passeggeri c'erano attivisti e operatori umanitari di alto profilo, tra cui Greta Thunberg e l'eurodeputata Rima Hassan. Testimoni oculari riferiscono che i passeggeri sono stati aggrediti fisicamente, esposti a sostanze bianche soffocanti spruzzate dai droni e privati ​​della possibilità di comunicare con il mondo esterno.

Il documento traccia chiari parallelismi legali con il raid della Mavi Marmara del 2010, facendo riferimento al rapporto del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (A/HRC/15/21) che ha dichiarato illecita la condotta di Israele durante quell'operazione. Lo stesso quadro giuridico si applica alla Madleen: azione militare illecita in acque internazionali, contro una nave civile impegnata in operazioni umanitarie, che ha portato a detenzioni arbitrarie, confisca di beni e interferenza con gli aiuti umanitari.

Il reclamo sottolinea che la Madleen operava in conformità con tre ordinanze vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia (gennaio, marzo e maggio 2024) che richiedevano l'accesso umanitario senza ostacoli a Gaza.

L'imposizione del blocco da parte di Israele nei confronti della nave viola:
l'articolo 23 della Quarta Convenzione di Ginevra;
le Regole 55 e 56 del Diritto Internazionale Consuetudinario del CICR;
l'articolo 92 dell'UNCLOS sulla giurisdizione esclusiva dello Stato di bandiera;
e norme imperative (jus cogens) del diritto internazionale.

In quanto nave battente bandiera britannica, la Madleen è sottoposta alla giurisdizione penale britannica anche al di fuori delle acque territoriali. I crimini commessi a bordo della nave sono considerati avvenuti in territorio britannico. Il Regno Unito ha l'obbligo giuridico internazionale di indagare su gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra, torture e crimini di guerra, in particolare quando si verificano nell'ambito della sua giurisdizione legale.

La Fondazione Hind Rajab ha richiesto alle autorità britanniche di:
Aprire un'indagine penale contro i funzionari navali e politici israeliani responsabili;
Interrogare e raccogliere le testimonianze dei passeggeri della Madleen;
Trasferire il caso al CPS per azioni legali e mandati di arresto;
Monitorare i sospettati che potrebbero entrare nel territorio britannico;
Coordinarsi con l'Interpol, la CPI e i Relatori Speciali delle Nazioni Unite competenti.

La Fondazione Hind Rajab sta attualmente raccogliendo la documentazione di supporto, tra cui testimonianze dei passeggeri, copertura mediatica, prove video e analisi legali di esperti. Questa documentazione sarà presentata a supporto dell'indagine britannica.

Questo documento fa parte della più ampia missione della Fondazione per porre fine all'impunità per i crimini di guerra e sostenere il diritto internazionale, soprattutto nel contesto dell'assedio in corso a Gaza.

Il caso Madleen segna un momento cruciale nell'assicurare la responsabilità dei responsabili degli attacchi alle missioni umanitarie.

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