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Madleen: Israele sequestra 12 civili stranieri in acque internazionali
di Leandro Leggeri
ISRAELE INTERCETTA LA NAVE “MADLEEN” DELLA FREEDOM FLOTILLA: ATTIVISTI E AIUTI UMANITARI SEQUESTRATI IN ACQUE INTERNAZIONALI
Un nuovo grave episodio scuote il Mediterraneo orientale: nella notte, le forze navali israeliane hanno assaltato la nave umanitaria Madleen, appartenente alla Freedom Flotilla Coalition, mentre si trovava in acque internazionali a largo della Striscia di Gaza. La nave, battente bandiera britannica, trasportava aiuti umanitari diretti alla popolazione palestinese sotto assedio: latte in polvere, forniture mediche, acqua potabile e alimenti di prima necessità.
A bordo si trovavano 12 attivisti civili, tra cui l’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan e l’attivista ambientale Greta Thunberg, che stavano partecipando alla missione per richiamare l’attenzione internazionale sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia. Le comunicazioni con la nave si sono interrotte improvvisamente durante l’abbordaggio, e secondo fonti della coalizione, le forze israeliane avrebbero utilizzato droni, onde sonore e sostanze irritanti per neutralizzare l’equipaggio.
L’episodio ha scatenato reazioni dure. La Freedom Flotilla Coalition ha denunciato l’operazione come una “violazione del diritto internazionale” e un “atto di pirateria”. Anche Hamas ha condannato l'assalto parlando di “terrorismo di Stato”. Dall’altro lato, il governo israeliano ha giustificato l’intervento come misura di sicurezza, accusando la missione di voler creare una provocazione politica.
Il contesto umanitario a Gaza è critico. Le Nazioni Unite hanno più volte lanciato l’allarme su una crisi senza precedenti: centinaia di migliaia di civili sono a rischio fame, e i corridoi umanitari esistenti risultano insufficienti. In questo quadro, la missione della Madleen rappresentava una risposta civile alla paralisi diplomatica e al mancato rispetto della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che aveva intimato a Israele di consentire il passaggio degli aiuti.
Con l’assalto di oggi, Israele conferma in modo inequivocabile la volontà di impedire qualsiasi iniziativa umanitaria indipendente volta a rompere l’assedio su Gaza. Si tratta di una strategia deliberata di soffocamento, che alimenta l’isolamento forzato della popolazione palestinese e rende sempre più irrealistica ogni prospettiva di pace.
Le azioni dello Stato israeliano non sono semplici misure di sicurezza, ma atti sistematici di repressione contro civili disarmati e contro chi tenta di portare aiuti a una popolazione allo stremo.
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