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Capo Shin Bet: 7 ottobre fallimento profondo e sistemico
di Leandro Leggeri
In un raro momento di franchezza istituzionale, il nuovo capo designato dello Shin Bet (il servizio di sicurezza interna israeliano), David Zini, ha riconosciuto pubblicamente che l'operazione "Alluvione di Al-Aqsa", lanciata da Hamas il 7 ottobre 2023, è stata una sconfitta di proporzioni "profonde e su larga scala" per l'apparato militare e di intelligence israeliano.
Le dichiarazioni sono arrivate durante una cerimonia d’addio presso una base militare situata nel Golan siriano occupato. “Un fallimento di tale portata non è isolato, ma profondo e pervasivo”, ha affermato Zini, aggiungendo che si tratta di un errore sistemico che coinvolge tutto l'apparato di sicurezza.
La portata di queste affermazioni è storica: è una delle più esplicite ammissioni di responsabilità da parte di un alto funzionario israeliano, e segna un chiaro riconoscimento del successo tattico dell’operazione palestinese che ha rotto, anche solo per un giorno, l’arroganza di un sistema militare che si credeva invulnerabile.
Mentre Tel Aviv continua le sue operazioni devastanti su Gaza, la verità inizia a trapelare anche dall’interno: l’occupazione, la sorveglianza permanente e le politiche di apartheid non sono riuscite a prevenire un attacco che ha messo a nudo le debolezze strutturali di Israele. Zini stesso, prima di insediarsi ufficialmente, ha dovuto inchinarsi di fronte all’evidenza.
Una dichiarazione che suona come un’ammissione tardiva, ma che conferma ciò che i palestinesi denunciano da anni: la sicurezza imposta con l’oppressione è una falsa sicurezza.
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