 |
Accusavano di antisemitismo, ora sono scesi in piazza
di
Mario Cosenza
Molti dei politici e degli "intellettuali" in piazza oggi per Gaza hanno accusato - per due anni e più, ma in realtà anche prima - chi aveva gli occhi già aperti sulla violenza colonialista di:
antisemitismo, connivenza con il terrorismo, retorica, infantilismo, esagerazione numerica, pretestuosità, buttandola in caciara rendendo il genocidio una questione nominalistica e ponendo il 7 ottobre come data di creazione dell'universo.
Scattando foto e coniando slogan viscidi e in malafede, accogliendo Netanyahu, premettendo a ogni loro discorso che "Israele è un grande paese".
Oggi evidentemente il numero di vittime innocenti della furia israeliana ha raggiunto un numero tondo e simpatico che fa sì che si possa parlare - e soprattutto, il loro dominus americano ha dato l'ok.
Intorno ai 40mila morti l'algoritmo premiava meno.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|