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Isis usato per screditare Hamas
di Rossella Ahmad
Qual è il massimo livello di degenerazione morale? È ciò che l'entità coloniale sta tentando a Gaza, in una terra ormai di nessuno, attraversata da sofferenze di ogni genere. Lo ha narrato il polacco Mileikowsky, senza fare un plissé, come se fosse una cosa normale armare bande di predoni raccattate tra i collaborazionisti delle aree beduine del Najab per gettare nel caos ciò che resta di Gaza.
Una premessa: non tutti i beduini sono collaborazionisti di Israele e non tutti i drusi sono collaborazionisti di Israele, ma molta parte di essi lo sono. Ed il perché è facilmente intuibile. Si tratta di comunità piccole, sostanzialmente anarchiche, sempre a rischio di estinzione. Per poter sopravvivere nei millenni hanno scelto di essere dalla parte del più forte. Sempre. Quindi di Israele, in questo caso. Collaborazionismo in cambio dell'essere lasciati in pace.
E così, quando i sionisti vi mostreranno le immagini di "palestinesi" che imbracciano il fucile per conto di Israele, spacciandole per una fantomatica inclusività israeliana, sappiate che si tratta di beduini, o drusi.
Dimenticavo l'altra costola del collaborazionismo, quello politico dei sostenitori deviati di Abu Mazen. Quelli che rispondono ad Israele di ogni loro scellerata azione, per intenderci.
Dopo il chi, il perché.
I perché sono sostanzialmente due, il primo dei quali è il vecchio sogno bagnato del sionismo di una guerra civile palestinese di auto-combustione, che sollevi Israele dall'onere (si fa per dire) della mattanza. Ne abbiamo visto l'anteprima qualche tempo fa, con le famigerate "manifestazioni contro Hamas", di cui avevamo riconosciuto immediatamente la mano e che oggi hanno nome e cognome.
E poi dite che non abbiamo la vista lunga.
Il secondo è il riuscitissimo tentativo di infangare l'immagine della Resistenza presso un pubblico intellettivamente non attrezzato, e culturalmente impossibilitato a riconoscere la differenza tra un combattente per la libertà ed un predone. Il predone al soldo di Israele che saccheggia i viveri destinati ai profughi è il combattente per la libertà che ruba, senza motivazioni particolari, al popolo che dice di voler difendere. Propaganda di bassa lega, ovviamente, ma capace di fare proseliti.
Vengo a Mileikowsky, che in uno dei suoi numerosi accessi di megalomania si è vantato di aver armato la mano di non meglio precisati "clan" allo scopo di combattere Hamas per interposta persona. Per risparmiare le vite dei soldati israeliani, ha aggiunto. Senza fare una piega.
Lieberman, colono moldavo nato a Kisinev ma di origini rumene, attualmente ministro dell'entità coloniale nonché residente nell'insediamento illegale di Nokdim, Cisgiordania occupata - per dare un'idea di cosa intendiamo quando parliamo di colonialismo - è stato ancora più esplicito e ha confessato che i "clan" assoldati da Israele fanno capo addirittura allo "stato islamico". O "Isis". O chiamatelo come vi pare, purché sia ben chiaro da chi prenda ordini questa creatura costruita al solo scopo di danneggiare l'immagine worldwide dell'Islam a tutto vantaggio di Israele.
Viene a cadere miseramente, attraverso le loro stesse parole e quelle dei media loro complici, uno dei cavalli di battaglia più utilizzati dalla propaganda israeliana fin dall'inizio di questa sordida vicenda coloniale di sterminio e pulizia etnica, e che cioè Hamas fosse una costola dell'Isis.
Lo combatte, in realtà. Dunque l'uno è l'antitesi dell'altro.
Ultima chicca. La banda di predoni, guidata dal famigerato criminale Yasser Abu Shahab, già denunciato da Hamas sulle colonne della Reuters per "collaborazionismo con l'occupazione", è composta da circa 100 uomini che Israele ha provveduto ad armare con kalashnikov d'assalto e armi sequestrate ad Hamas, secondo il Times of Israel.
Nello scorso mese di gennaio, i combattenti palestinesi avevano giustiziato almeno due dozzine di predoni, rei di aver saccheggiato i convogli umanitari destinati ai profughi, e che il collaborazionismo nostrano aveva, senza vergogna, definito "oppositori".
Da anni denunciamo chi vi sia dietro l'Isis, Al-Qaida, e tutte le sigle create per istigare l'utente medio occidentale all'odio per i musulmani - palestinesi e mediorientali. Poche voci che si levavano in un deserto neuronale.
Ed ora, vedi, lo confessano essi stessi, fischiettando con nonchalance.
Urgerebbero scuse. Una vagonata, proprio.
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