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Israele bombarda Beirut, ritorsione yemenita su aeroporto Ben Gurion
di Marilina Mazzaferro
Giovedì sera, l'occupazione israeliana ha compiuto un'aggressione aerea contro la periferia meridionale di Beirut, sostenendo di aver colpito siti di produzione di droni e aumentando le tensioni nella capitale libanese. Gli attacchi, condotti in un contesto di crescenti tensioni regionali e alla vigilia dell'Eid al-Adha, hanno preso di mira edifici in quest'area densamente popolata.
Secondo il canale israeliano 14, l'attacco di Israele sarebbe in coordinamento con gli Stati Uniti.
I leader politici libanesi hanno condannato fermamente gli attacchi, definendoli una palese violazione del diritto internazionale e della sovranità nazionale. Il presidente libanese Joseph Aoun e il primo ministro Nawaf Salam hanno anche sollecitato un'azione internazionale.
Dal canto loro, le Forze Armate yemenite (YAF) hanno annunciato giovedì di aver effettuato un attacco missilistico contro l'aeroporto Ben Gurion, a est di Tel Aviv, in risposta a ciò che "il crimine di fame e sete" ha imposto a Gaza, e ai recenti attacchi israeliani contro la periferia meridionale di Beirut.
Il Generale di Brigata Yahya Saree, portavoce delle YAF, ha affermato che il missile utilizzato nell'operazione era un Palestine-2, un missile balistico ipersonico, che segna il 46° missile yemenita lanciato contro obiettivi israeliani dalla ripresa dell'aggressione israeliana a Gaza. Saree ha confermato che l'attacco ha raggiunto l'obiettivo prefissato di forzare la chiusura del traffico aereo all'aeroporto e costringere milioni di coloni a fuggire nei rifugi antiaerei.
"Questa operazione rappresenta una vittoria per il popolo palestinese oppresso e i suoi combattenti della Resistenza, e in risposta ai crimini del nemico sionista a Gaza e alla sua aggressione contro la periferia meridionale di Beirut", ha dichiarato Saree in un comunicato televisivo.
La dichiarazione di Saree era carica di espressioni di solidarietà con Gaza, mentre la campagna militare israeliana e la politica di blocco degli aiuti umanitari continuano a essere in atto.
"Il popolo yemenita, la sua fedele leadership e il suo esercito combattente sono al vostro fianco... finché l'aggressione non sarà fermata e l'assedio non sarà revocato", ha detto Saree, rivolgendosi direttamente ai palestinesi di Gaza.
Ha esteso i suoi saluti alle famiglie dei martiri, dei feriti e dei prigionieri di Gaza, descrivendo l'enclave assediata come "la prima linea della dignità e dell'onore per l'intera nazione islamica".
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