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Francia: portuali si negano a caricare armi per Israele
di Franca Rissi
I lavoratori portuali della Confederazione Generale del Lavoro (CGT) nel Golfo di Fos, nel sud della Francia, hanno bloccato con successo una spedizione pianificata di equipaggiamento militare di fabbricazione francese destinato a Israele. Il carico, prodotto dalla società Eurolinks, sarebbe dovuto partire dal porto di Marsiglia-Fos giovedì.
La decisione arriva dopo che un rapporto investigativo di Disclose ha rivelato che la spedizione includeva 19 pallet carichi di 14 tonnellate di connettori per munizioni, ritenuti componenti per mitragliatrici utilizzate dall'esercito israeliano.
Il sindacato ha confermato il suo rifiuto di caricare il carico sulla nave diretta al porto di Haifa, condannando quella che ha descritto come "la complicità della Francia nel sostegno all'arsenale militare israeliano".
"Questi connettori Eurolinks sono pezzi di ricambio per le mitragliatrici utilizzate dall'esercito israeliano per continuare i suoi massacri contro il popolo palestinese", ha affermato il sindacato in una nota, ribadendo la posizione di principio dei suoi membri e il loro categorico rifiuto di qualsiasi coinvolgimento nell'aggressione.
"Lo ripetiamo ancora e ancora: non prenderemo parte al genocidio orchestrato dal governo israeliano", si legge nella dichiarazione.
Il sindacato CGT, che rappresenta i lavoratori portuali di Fos, ha affermato che l'azione riflette la sua posizione coerente a sostegno della pace e contro lo sfruttamento capitalista e le guerre in tutto il mondo.
Secondo Disclose, il carico sarebbe dovuto essere trasportato dalla nave israeliana Conchip Era, gestita dalla compagnia di navigazione ZIM, diretta ad Haifa.
Il carico comprendeva componenti metallici utilizzati nell'assemblaggio delle cartucce per le mitragliatrici Negev 5, prodotte da Eurolinks a Marsiglia e fornite alla Israeli Military Industries (IMI), una sussidiaria di Elbit Systems, il principale fornitore di armi dell'esercito israeliano.
Si tratterebbe della terza spedizione di questo tipo nel 2025, nonostante le crescenti richieste internazionali di sospendere le esportazioni di armi a Israele per il loro utilizzo contro i civili a Gaza.
Spedizioni simili sono state inviate il 3 aprile e il 22 maggio. Le indagini hanno scoperto che i componenti esportati corrispondevano alle armi utilizzate dall'esercito israeliano durante il massacro di Flour nel febbraio 2024, in cui oltre 100 palestinesi furono uccisi in attesa di aiuti umanitari.
Nonostante le dichiarazioni del Ministro delle Forze Armate francese Sébastien Lecornu, secondo cui le licenze di esportazione vietano il riutilizzo di tali componenti da parte dell'esercito israeliano, Disclose non ha trovato meccanismi di monitoraggio efficaci per far rispettare tale divieto.
Il caso riaccende il dibattito pubblico sulla trasparenza delle esportazioni di armi francesi e sulla responsabilità delle aziende coinvolte in conflitti esteri, soprattutto alla luce delle dichiarazioni del Presidente Emmanuel Macron dell'ottobre 2024, che sollecitava la sospensione dei trasferimenti di armi a Israele, affermando: "Non possiamo chiedere un cessate il fuoco continuando a fornire armi".
Tuttavia, dalla fine di ottobre, mercoledì un tribunale commerciale di Parigi ha infine stabilito che la decisione del governo francese di escludere le aziende israeliane dall'allestimento di stand o dall'esposizione di attrezzature all'Euronaval era invalida.
Il tribunale ha ordinato agli organizzatori di "sospendere l'esecuzione delle misure adottate nei confronti delle aziende espositrici israeliane i cui stand erano stati vietati all'Euronaval 2024 fino alla data di chiusura della fiera", secondo la sentenza.
Anche in altri porti e aeroporti, sia all'estero che in Italia, i lavoratori avevano incrociato le braccia per impedire la prosecuzione del trasporto di strumenti di morte verso Israele.
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