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04 giugno 2025
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Israele parteciperà a incontro con UE? Dubbi e critiche
di Franca Rissi

Nonostante le crescenti tensioni diplomatiche tra Tel Aviv e l'Unione Europea a causa del genocidio in corso a Gaza, si prevede che Israele partecipi alla prossima riunione ministeriale UE-Paesi del Vicinato Meridionale a Bruxelles il 23 giugno.

Secondo diversi funzionari israeliani e dell'UE citati da Euronews, sono in corso i preparativi per garantire la rappresentanza israeliana all'incontro ad alto livello, che si tiene annualmente per rafforzare la cooperazione tra l'UE e nove paesi partner, oltre a Israele, nel Mediterraneo meridionale.

L'evento riunirà i ministri degli Esteri dei 27 Stati membri dell'UE, insieme a rappresentanti dell'occupazione israeliana, dello Stato di Palestina, di Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Siria e Tunisia. Un alto funzionario israeliano ha dichiarato a Euronews che il ministro degli Esteri di Israele, Gideon Saar, potrebbe partecipare, sebbene la sua presenza non sia ancora confermata.

L'incontro avviene in un momento di crescente attenzione alle azioni di Israele a Gaza, in particolare dopo i recenti rapporti di funzionari sanitari palestinesi e gruppi umanitari che accusano le forze israeliane di aver sparato contro i civili che si avvicinavano ai siti di distribuzione degli aiuti.

Mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver sparato colpi di avvertimento contro alcuni individui che si erano avvicinati alle sue posizioni e avevano abbandonato i percorsi designati, l'incidente ha ulteriormente infiammato le critiche diplomatiche.

Le tensioni si sono inoltre intensificate in seguito all'annuncio, a fine maggio, dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'UE, Kaja Kallas (che era stata criticata dal deputato Marco Botenga per aver dichiarato che UE e Israele sono buoni partner), secondo cui l'Unione avrebbe valutato se Israele stesse violando i propri obblighi in materia di diritti umani ai sensi dell'articolo 2 dell'accordo di associazione UE-Israele, che sancisce le loro relazioni politiche e commerciali.

Il Ministero degli Esteri di Israele ha respinto con fermezza le recenti critiche dell'UE. Il portavoce del Ministero, Oren Marmorstein, ha dichiarato che le dichiarazioni di Kallas dimostrano "una totale incomprensione della complessa realtà che Israele sta affrontando".

Tuttavia, funzionari di entrambe le parti hanno ribadito l'importanza di mantenere aperti i canali diplomatici, in particolare attraverso formati regionali come l'incontro UE-Paesi del Vicinato Meridionale.

I Paesi Bassi, un forte sostenitore di Israele all'interno dell'UE, erano tra gli stati che hanno sostenuto la revisione dell'Articolo 2. I funzionari olandesi hanno dichiarato che la restrizione degli aiuti da parte di Israele a Gaza, che ha visto rifornimenti essenziali entrare nella Striscia per la prima volta in oltre 11 settimane questo lunedì, costituisce una violazione del diritto internazionale umanitario e quindi una violazione degli impegni fondamentali dell'Accordo di Associazione.

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