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La destra si indigna per un post, non per i crimini di guerra
di Giovanni Barbera
In queste ore, il dibattito pubblico e mediatico è monopolizzato da un post social sicuramente stupido, violento e da condannare, ma pur sempre innocuo nei fatti.
Un polverone costruito ad arte per distrarre l'opinione pubblica da ciò che accade realmente nel mondo, e in particolare nella Striscia di Gaza.
Mentre in Italia si grida allo scandalo per qualche riga scritta da un professore su un social network, a Gaza si consuma una tragedia quotidiana: bambini palestinesi continuano a morire, sotto le bombe o per fame, nel silenzio colpevole della comunità internazionale. È un genocidio in piena regola, che avviene con la piena complicità del governo italiano.
Denunciamo con forza il ruolo attivo che l’Italia sta giocando in questa tragedia: continuando a vendere armi a Israele e sostenendo politicamente un governo di assassini responsabile di crimini contro l’umanità. Mentre in patria si alimenta l’indignazione a senso unico, sul piano internazionale si chiudono gli occhi di fronte a uno sterminio che colpisce civili, donne e bambini.
È necessario sottolinearlo con forza: l’imbarbarimento del confronto politico in Italia è responsabilità diretta della destra oggi al governo, che ha sdoganato un linguaggio violento, autoritario e triviale. Chi oggi si erge a paladino della civiltà democratica è lo stesso che fomenta odio contro ogni dissenso, criminalizza la solidarietà e tace sui crimini di guerra.
Il vero scandalo non è un post, ma l’ipocrisia di chi si indigna solo quando conviene, e resta complice di un massacro ogni giorno.
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