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Mattarella si tenga il focolare: palestinesi chiedono legalità
di Rossella Ahmad
Mattarella interrompe il suo silenzio assordante sulla Palestina e dice che i palestinesi meritano "un focolare".
Ha poi lievemente corretto il tiro, parlando di confini sicuri e bla bla bla...
Un focolare. L' intera terra dal fiume al mare ridotta ad un focolare. Una riserva, cioè, ma con confini sicuri. I confini sicuri sono ovviamente quelli di Israele.
Accidentalmente, ma è solo un caso, si tratta del piano predisposto, ben prima del giorno in cui nacque il mondo, del progetto cioè di rinchiudere i sopravvissuti al genocidio - lo sfoltimento continua imperterrito con una media di cento uccisi al giorno - in una striscia di terra di nessuno a ridosso del Sinai. I documenti a proposito sono tutti reperibili in rete.
Cambiano le ere storiche ma i colonialisti rimangono fondamentalmente gli stessi, dall'ottocento ad oggi.
Con una piccola differenza, insignificante ai fini del risultato che vogliono ottenere. nell'Ottocento non dovevano giustificare a nessuno i massacri dei nativi, dalle Americhe all'Oceania all'Africa. Andavano, ammazzavano, depredavano e basta.
Centinaia di milioni di morti, una scia di sangue che potrebbe avvolgere dieci terre, e non sono ancora sazi.
Oggi, dopo aver fiutato l'ira funesta dei popoli della terra, cercano le foglie di fico e fanno gli umanitari di cartone. Vigliacchi due volte e fino alla fine.
E quindi il focolare.
L'uso di questo termine desueto mi fa pensare a quanto di più coloniale ci sia, la Dichiarazione di Balfour. È in quel documento che si utilizza per la prima volta il termine, in riferimento però agli ebrei. I palestinesi una terra ce l'avevano, ed in quella terra fu deciso che l'ebraismo mondiale dovesse costituire il suo "focolare".
Le parole non sono a caso. L'uso di quel termine la dice lunga sul ginepraio in cui la Gran Bretagna era consapevole di andarsi ad infilare fin dall'inizio, ed è noto che uno degli obiettivi della costituzione dello stato d'Israele - che la Gran Bretagna non aveva comunque preventivato, da qui l'utilizzo di un termine volutamente ambiguo - fosse la destabilizzazione progressiva di un'area strategicamente importante come il Medioriente. Tuttavia il documento che Balfour firmò era "spurio", ambiguo e sicuramente illegale.
Il resto è storia. Una storia di soprusi, una storia di colonialismo.
Con una grande differenza, molto significativa ai fini del risultato che otterranno: i colonizzati, in questo caso, non si arrendono a scomparire nel silenzio, ad evaporare nello spazio sottile, come i Maori o i Pellerossa. Fanno rumore, ed il suono che producono e che riempie lo spazio fino all'etere cosmico turba i sogni dei colonialisti fuori tempo massimo.
Torno a Mattarella.
Le sue parole sono ibride e spurie come quelle di Balfour pur senza avere alcuna pretesa né possibilità di passare alla storia. I personaggi sono infatti quelli che sono.
La pace giusta in Palestina passa attraverso il rispetto delle risoluzioni ONU, che stabiliscono a cosa abbiano diritto i palestinesi e sanciscono inderogabilmente l'obbligo della comunità internazionale a che sia riparata l'ingiustizia storica da essi subìta. Il ritorno alle loro terre è il primo di questi diritti, a cui i palestinesi non hanno mai rinunciato.
Qualcuno glielo dica, a questi fuorilegge che giocano con le parole.
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