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Domande scomode
di
Elisa Fontana
Domande che fluttuano nell’aria…
C’è voluta una montagna di morti per sentire il flebile miagolio del governo sul genocidio di Gaza.
Il ministro Tajani chiede lo stop ai bombardamenti e lo sblocco degli aiuti umanitari, ma fino a ieri si sono rifiutati in Europa di votare per la revisione dell’accordo commerciale con Israele e rimangono in piedi tutti gli accordi che l’Italia ha siglato con Israele.
Il tutto nel silenzio tombale della presidenterrima che, se non ottiene il via libera da Trump, non ha il permesso di proferire autonomamente verbo. Che per concorrere al guinness dei primati sezione Grandi Ipocriti mi sembrano piazzati benino e in ottime compagnie.
Ma la domanda dolente rimane sempre quella: quanti morti ci vorranno ancora, quanti bambini morti sotto le bombe o per fame perché vi possiate svegliare dal sonno della ragione e della coscienza? Sono bastati 50 mila per far finta di vedere finalmente, ma per prendere una posizione attiva quanti ce ne vorranno ancora?
Ed ora una rispettosissima, ma non più eludibile, domanda al nostro Presidente della Repubblica. In considerazione del fatto che questo governo ha tagliato felicemente il traguardo di 90 voti di fiducia in 31 mesi, quanti decreti ancora ci vorranno per ritenere colma la misura?
Non devo essere certamente io a ricordare che i decreti sono misure da adottare in casi straordinari di necessità ed urgenza, ma da cittadina vorrei capire a quanti decreti del governo dovremo arrivare prima di chiedere loro come coniugano la straordinaria necessità e urgenza con una solidissima maggioranza che li mette in condizioni di governare tranquillamente e senza sorprese.
O la straordinaria necessità ed urgenza è quella di svuotare totalmente il Parlamento delle sue funzioni, non potendolo ancora abolire? E non credo sia argomento degno di nota che anche gli altri governi facevano così.
Innanzitutto non è una buona ragione per perpetuare un andazzo poco commendevole, ma poi non c’è paragone possibile con la salda maggioranza numerica di questo governo che le permetterebbe di far passare i propri provvedimenti senza alcun affanno.
Rispettosamente sarebbe bello avere una risposta, non a me, ma nei fatti.
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