Nemmeno il coraggio di scrivere Palestina sui manifesti
di Alessandro Ferretti

Nell'ultimo post del Movimento Studenti Palestinesi in Italia c'è tutto quello che c'è da sapere sulla "manifestazione unitaria" del 7 giugno indetta dai "risvegliati". Basti pensare che, dopo seicento giorni di genocidio, non hanno neanche il coraggio di scrivere "Palestina" nella grafica.

Mi fanno sorridere le preoccupazioni di chi dice che per fermare il genocidio bisogna trattare i risvegliati con i guanti e senza far pesare loro l'infame silenzio complice che ha portato all'allucinante situazione attuale, altrimenti si offendono, cambiano idea e tornano nel silenzio lasciandoci di nuovo soli.

La realtà è che i risvegliati non si muovono per i palestinesi, ma per loro stessi: per prendere voti, per salvare Israele che si sta suicidando da solo, per ripulirsi l'immagine ora che siamo vicini al compimento della pulizia etnica.

Lo si capisce proprio da ciò che scrivono i giovani palestinesi: i risvegliati non si sono neanche presi la briga di contattare e confrontarsi con chi da seicento giorni si batte instancabilmente per la sua terra, perché in realtà di loro non gliene frega proprio nulla... così come non gliene frega nulla ai giornali che ora si propongono come riferimento contro il massacro, perché basta leggere come stanno "informando" sulle trattative per il cessate il fuoco per scoprire che continuano imperterriti a nascondere le notizie, distorcerle, deformarle fino a renderle funzionali alla loro narrazione.

State tranquilli: i risvegliati non si defileranno affatto, qualunque cosa gli si dica. Stanno lì per i loro sporchi interessi e non sarà certo qualche insulto da farli desistere dal loro intento, che non è la salvezza dei palestinesi ma la salvezza dello Stato che da decenni cerca in ogni modo di spazzarli via dalla faccia della terra.

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