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Tregua per Gaza ma nel frattempo denunciare e agire
di
Sandro Valentini
Chiedere con forza una tregua a Gaza per fermare la mattanza israeliana è giusto, è sacrosanto. Ma la tregua, se non è accompagnata da azioni politiche e diplomatiche concrete, non risolve la drammatica situazione quasi secolare del popolo palestinese.
Non sottovaluto che Il pietismo dei media e la manifestazione del 7 giugno possono fare crescere una sensibilità di massa per la Palestina. Non credo però che con il pietismo si affronti e si costruisca un percorso per dare una risposta a un popolo martoriato.
L'ipocrisia dei media e della politica è proprio nella richiesta molto tardiva e in molti casi timida e con tanti distinguo di una tregua. Come se si potesse oggi tornare alla situazione del 7 ottobre con l'attacco di Hamas a Israele.
Tutti sanno, politici, giornalisti e intellettuali che non è così. Con il pietismo sì lavano le mani dall'essere complici di tremendi crimini.
A tale proposito aspetto da Mattarella, che interviene su tutto ed è iperattivo, una parola, e dal nuovo Pontefice parole cristiane di denuncia un po' più forti, come quelle di Papa Francesco.
Vergogna!
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