Antisemiti, islamofobi e razzisti
di Nina Cartura

L'antisemitismo, quello vero, quello becero che tutti storicamente conosciamo, non sarà una conseguenza della situazione attuale. Su questo sono abbastanza serena. E lo sono perché la questione di fondo di tutti gli "anti" è in mano nostra.

Perché quelle che hanno sostenuto la popolazione di Gaza sono per la stragrande maggioranza dei casi persone per bene che semplicemente sono rimaste entro i limiti dell'umano. E saranno le stesse persone che si metteranno in prima fila, quando e se sarà il caso di combattere l'antisemitismo vero.

Dall'altra parte ci sono dei vili, beceri razzisti, che con la stessa facilità con cui prima si dilettavano nella caccia all'ebreo adesso hanno incanalato la loro ferocia contro l'Islam. La differenza sta nel pregiudizio. E nella logica.

Questo, per quanto mi riguarda, è anche il grande lascito di quel genio assoluto dell'umanità che è stato Salgado: l'importanza salvifica del ritorno all'elementare, quando il dolore non dà scampo e le categorie del sociale ci confondono. L'aspetto positivo della destrutturazione. Solve et coagula.

Guardiamo all'innocenza, e avremo un riferimento sicuro. E resteremo integri.

Perché questa emergerebbe come grande soggetto della Storia, se solo avessimo la forza di capovolgerne i modelli interpretativi.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA

Dossier diritti