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26 maggio 2025
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Svizzera forse indaga su fondazione israeliana per gestione aiuti a Gaza
di Tamara Gallera

Le autorità svizzere hanno annunciato domenica di voler valutare l'avvio di un'indagine legale sulla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), un'organizzazione sostenuta dagli Stati Uniti che si occupa di gestire la distribuzione degli aiuti a Gaza. L'annuncio fa seguito a una richiesta formale di una ONG svizzera, che ha sollevato preoccupazioni in merito alle operazioni della GHF, preoccupazioni condivise dalle Nazioni Unite, che sostengono che il gruppo manchi di neutralità, promuova gli sfollamenti forzati e metta a rischio migliaia di palestinesi.

Tuttavia, la GHF, che prevede di iniziare le operazioni a Gaza entro la fine di maggio, ha dichiarato a Reuters di "aderire rigorosamente" ai principi umanitari e di rifiutare qualsiasi sostegno al trasferimento forzato di civili.

In risposta all'indignazione internazionale per il blocco di Gaza, che il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso di aver spinto la popolazione sull'orlo della fame, "Israele" ha recentemente consentito l'ingresso di oltre 90 camion nel territorio. Tuttavia, i funzionari hanno descritto questa mossa come una misura temporanea fino all'entrata in vigore di un nuovo quadro di aiuti, promosso dall'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, entro la fine del mese.

Una ONG svizzera chiede un controllo legale sull'organizzazione umanitaria per Gaza sostenuta dagli Stati Uniti TRIAL International, una ONG con sede in Svizzera, ha annunciato venerdì di aver presentato due richieste legali sollecitando le autorità svizzere a verificare se la Gaza Humanitarian Foundation (GHF), registrata in Svizzera, operi in conformità con il diritto umanitario svizzero e internazionale.

I documenti legali, presentati il ​​20 e 21 maggio, sono stati indirizzati all'Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni e al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), che ne hanno confermato la ricezione a Reuters domenica.

Nell'ambito dell'inchiesta, TRIAL International ha chiesto al DFAE di chiarire se la GHF avesse presentato una dichiarazione legalmente richiesta in merito al suo presunto utilizzo di società di sicurezza private per la distribuzione di aiuti e se tale utilizzo fosse stato autorizzato dalle autorità svizzere. In risposta, il DFAE ha dichiarato di star valutando la necessità di tale dichiarazione. Ha inoltre osservato che l'Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni non è in grado di valutare la conformità di una fondazione ai propri statuti fino al suo avvio ufficiale.

La GHF ha difeso il suo approccio, ammettendo a Reuters di avvalersi di società di sicurezza private, il che si discosta dai modelli tradizionali di distribuzione degli aiuti; tuttavia, ha affermato che questo approccio mira a impedire che le forniture umanitarie vengano dirottate verso Hamas o altre "entità criminali".

Intanto, però, il Washington Post ha commentato che "dall’inizio della guerra a Gaza, Israele ha accusato Hamas di aver lucrato sugli aiuti umanitari sequestrando convogli e rivendendo le merci, ma non ha mai fornito una singola prova a sostegno di queste affermazioni, né alle organizzazioni umanitarie né ai governi occidentali".

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