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Palestina e elezioni amministrative italiane
di
Ahmad M. Shakakini
Domenica e lunedì si vota in 117 comuni tra i quali quattro capoluoghi di provincia: Taranto, Genova, Matera e Ravenna.
E' un voto molto difficile per un italo-palestinese o un italo-arabo:
- Non può votare per i partiti della maggioranza al governo e/o per molti partiti dell'opposizione compreso il maggior partito all'opposizione (Pd), tutti complici del genocidio del popolo palestinese.
- Non può votare per partiti che non si accorgono nemmeno del fatto che le elezioni nei loro comuni sono poco democratiche. Non solo per l'astensione al 50% ma anche per l'esclusione (nei grandi comuni del nord) del 10% dei loro cittadini dal voto in quanto cono immigrati che non hanno la cittadinanza italiana e non possono votare il sindaco della loro città malgrado risiedano regolarmente da più di 10 anni e da più di 20 anni in questi comuni dove lavorano, pagano tasse e imposte, e portano i loro figli a scuola.
- Non può votare "pacifisti - non violenti", o partiti cosiddetti di "estrema sinistra" o comunisti, con la pancia piena che stanno in pace nel loro paese dalla fine della seconda guerra mondiale e non riescono a mettersi nei panni dei palestinesi che subiscono un brutale genocidio da 19 mesi e un'occupazione straniera da 77 anni.
Costoro non condannano, giustamente, la violenza dei loro partigiani bianchi cristiani italiani contro l'occupazione nazista ma condannano la violenza dei partigiani palestinesi contro l'occupazione sionista israeliana il suo apartheid e il suo genocidio.
Sono razzisti: escludono i palestinesi neri musulmani dal diritto alla resistenza e alla lotta partigiana per la liberazione del loro paese. Un diritto che loro festeggiano ogni 25 aprile persino quando governati dagli stessi di cui dicono di essersi liberati.
- Per non astenersi dal voto un italo-palestinese o un italo-arabo potrebbe usare il voto disgiunto: votare da una parte per un candidato sindaco che ha sempre visto nei cortei pro Palestina nella propria città e dall'altra votare per un partito/Movimento che sta ancora difendendo, con coraggio, la sua politica estera.
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