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Usate il potere di fermare i massacri in Palestina
di Antonella Salamone
In quei sacchi della farina ci sono i corpi straziati dei bambini palestinesi,
raccolti uno ad uno in involucri su cui è scritto “aiuti umanitari” —
una macabra ironia di un mondo che si è tappato le orecchie
davanti alle grida della fame e della morte.
Quei sacchi dovevano contenere medicine e cibo,
ma si sono trasformati in sudari temporanei
per i martiri della fame e dei bombardamenti.
Che mondo è mai questo?
Un mondo che guarda Gaza consumarsi,
che osserva la sua carne scomparire tra la fame, la sete, le bombe,
e poi osa ancora parlare di “facilitare gli aiuti”?
Aiuti?
Aiuti con dentro bambini?
Aiuti marchiati a fuoco dal disonore?
Quando un padre è costretto a raccogliere i resti di suo figlio in un sacco di farina,
sappiate che l’umanità è precipitata in un baratro senza ritorno.
E mentre quello che ancora chiamate “Israele”
continua a calpestare con il suo piede impuro ogni valore,
ogni significato dell’umanità, ogni diritto e ogni legge,
non trova nessuno che le risponda
se non con parole vuote,
condanne tiepide,
dichiarazioni di indignazione che non salvano nessuno.
Vergognatevi voi che ancora tacete! Voi che ancora ripetete “ma il 7 Ottobre”.
Ogni sacco di farina che contiene un bambino è una condanna,
non solo per chi l’ha ucciso,
ma per chi guarda e tace.
Per chi ha il potere e lo usa per firmare note stampa,
non per fermare i massacri.
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