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20 maggio 2025
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A Gaza solo le briciole per nascondere gli atroci crimini
di Alessandro Ferretti

Il reclamizzatissimo “ripristino degli aiuti umanitari” annunciato dal capo del genocidio Netanyahu ammonterà a venti-trenta camion al giorno, a fronte dei seicento camion quotidiani che sarebbero il minimo indispensabile per mantenere in vita i palestinesi.

Lo ha scritto il più diffuso quotidiano israeliano, Israel Hayom, spiegando che comunque ci vorrà ancora qualche giorno e che nel giro di una settimana entrerà il vigore il nuovo schema di distribuzione: per avere un pacco di cibo appena sufficiente per una settimana, i palestinesi saranno obbligati ad andare fino nel sud della Striscia ed entrare, previo riconoscimento facciale, in un compound totalmente militarizzato interamente circondato dall’esercito israeliano e gestito da mercenari statunitensi armati fino ai denti.

Secondo quanto racconta Muhammad Shehada, “ogni abitante di Gaza con cui ho parlato ha detto che bisognerebbe essere completamente fuori di testa per attraversare innumerevoli posti di blocco israeliani e soldati israeliani, sotto le bombe, per entrare in un campo di concentramento gestito da mercenari e aspettarsi di uscirne vivo”.

È teatro: è tutto teatro. È teatro la reazione rabbiosa della destra israeliana, al punto che l’ultrafascista ministro Smotrich giustifica apertamente la sua adesione alla “riapertura” dicendo ai suoi di stare tranquilli che tanto solamente alcune briciole entreranno nella Striscia. Sono teatro le dichiarazioni dei leader europei, sempre lì a condannare a parole senza mai intraprendere la minima azione concreta per fermare il genocidio, mentre Israele assedia l’ennesimo ospedale intrappolando e ammazzando medici, infermieri e pazienti e intima un allucinante ordine di evacuazione totale per l’intera città di Khan Younis. Tra le zone da evacuare, pena la morte, c’è anche la cosiddetta “zona umanitaria”, sostituita da una freccia gialla che porta nel nulla.

Beninteso: questa ridicola riapertura è comunque positiva, perché è segno che la pressione internazionale e interna contro il genocidio sta crescendo, altrimenti non avrebbero neanche inscenato questa pantomima. Solo ieri in Olanda si è tenuta la più grande manifestazione degli ultimi vent'anni, centomila persone all’Aja a chiedere l’immediato stop alla mattanza. Ma non è tempo di gioire, perché nulla del contesto genocidario è cambiato e anzi il governo ha tenuto oggi a ribadire che Israele occuperà militarmente tutta la Striscia a tempo indeterminato.

D’altra parte, Netanyahu lo ha detto chiaramente: la riapertura è “funzionale al proseguimento delle operazioni militari”, sottintendendo quindi che si tratta di una messinscena diplomatica indispensabile al proseguimento del genocidio. Grazie alla complicità dei governi e dei media occidentali, questa farsa verrà fatta passare come atto magnanimo che viene incontro alle ipocrite richieste dei “leader democratici” e di certo non mancheranno coloro che sventoleranno questa operazione propagandistica come dimostrazione della grande democraticità di Israele.

La realtà è che la pressione dal basso monta incessantemente insieme agli orrori perpetrati dai genocidari. Anche in Israele chi protesta non solo per il rilascio degli ostaggi, ma per un immediato stop a tutte le operazioni militari che massacrano la popolazione di Gaza sta aumentando di numero, al punto che ieri la polizia israeliana ha fatto ricorso ad arresti di massa nei confronti di una manifestazione che chiedeva l’immediata riapertura dei valichi verso la Striscia.

Eppure, in Italia, la grande maggioranza del ceto medio è ancora incredibilmente rimasta al 7 ottobre. Prova ne sia che i sedicenti sinceri democratici nostrani, quelli che si definiscono antifascisti duri e puri e cani da guardia della democrazia, sono ancora li a premettere ad ogni eventuale e timidissima critica alla strage permanente la loro vibrante condanna contro Hamas; spesso citando eventi mai avvenuti come gli “stupri di massa organizzati”, i “bambini decapitati”, le donne incinte cui sarebbe stato strappato il bimbo in grembo e altre atroci falsità smentite in modo articolato e totale mesi e mesi fa.

Ci vorrebbe uno psicologo di quelli bravi, per capire come mai questi “partigiani del nuovo millennio” non si rendano conto della loro dissonanza cognitiva. Davvero pensano che Israele voglia semplicemente eliminare Hamas e basta? Davvero credono che Israele tollererebbe le altre formazioni della resistenza palestinese, quelle di ispirazione laica, di sinistra, o ancor più fortemente islamizzate?

Davvero credono che Israele lascerebbe in pace la resistenza non violenta? Davvero non sanno che nel 2018, in risposta alle manifestazioni totalmente pacifiche della Marcia del Ritorno a Gaza, le forze israeliane hanno ucciso almeno 195 palestinesi, tra cui 41 minori, e ne hanno azzoppate oltre venticinquemila schierando centinaia di cecchini con mirini telescopici che puntavano alle ginocchia dei manifestanti?

Lo hanno capito anche i sassi che Israele non vuole semplicemente sradicare Hamas: vuole distruggere ogni forma di resistenza palestinese, perché il suo obiettivo è semplicemente quello di sradicare tutti i palestinesi per occupare le loro terre. Chi ancora entra in pelosi distinguo sul termine “genocidio” o richiede abiure nei confronti di questa o quella organizzazione della resistenza lo fa perché è un povero mentecatto o perché è un codardo abissale, che ha paura di prendere una posizione onesta e chiara anche di fronte alla più spaventosa strage di esseri umani innocenti mai perpetrata da un governo "democratico" nella storia dell'uomo.

Diciamolo una volta per tutte: questa masnada di equidistanti tra gli assassini e le loro vittime, di viscidi azzeccagarbugli che si compiacciono di ogni occasione per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, sono il peggio del peggio che sia mai stato prodotto dal genere umano. È proprio grazie alla loro spaventosa ipocrisia che ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passa, milioni di palestinesi sperimentano l'inferno in terra, abbandonati alla mercé di un esercito ipertecnologico e armato fino ai denti che persegue con ogni mezzo la loro totale eliminazione fisica.

Quelli che sono rimasti umani non si dimenticheranno di loro, statene certi.

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