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Khan e impiegati CPI colpiti dalle sanzioni di Trump
di Vitoria Sobral
Il procuratore capo britannico della CPI ha perso l'accesso alle email e si č visto congelare i conti bancari dopo le sanzioni imposte da Trump alla Corte Suprema de L'Aia.
Trump ha infatti imposto severe sanzioni alla CPI, la pių alta corte penale del mondo, dopo che ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant a novembre ritenendo che vi fossero motivi di ritenere che i due potessero aver commesso crimini di guerra limitando gli aiuti umanitari e prendendo di mira intenzionalmente i civili nella campagna israeliana contro Hamas a Gaza, accuse che i funzionari israeliani negano.
Per le sanzioni di Trump, il personale della Corte, compresi i giudici di grado superiore, ha subito gravi restrizioni sul lavoro e nella vita privata.
Tra gli ostacoli che il personale della Corte si trova ad affrontare, c'č il fatto che ai membri statunitensi della Corte viene detto che se si recano negli Stati Uniti rischiano l'arresto, secondo quanto riportato da interviste con attuali ed ex funzionari della CPI, avvocati internazionali e difensori dei diritti umani.
Alcune organizzazioni non governative hanno smesso di collaborare con la CPI e i dirigenti di una di queste non rispondono nemmeno alle email dei funzionari del tribunale.
Le sanzioni "impediranno alle vittime di accedere alla giustizia", ha affermato Liz Evenson, direttrice per la giustizia internazionale di Human Rights Watch.
Il personale e gli alleati della CPI hanno affermato che le sanzioni hanno reso sempre pių difficile per il tribunale svolgere compiti basilari, per non parlare di ottenere giustizia per le vittime di crimini di guerra o genocidio.
In un discorso pronunciato a febbraio, il presidente della CPI, il giudice Tomoko Akane, ha affermato che le sanzioni "costituiscono gravi attacchi contro gli Stati membri della Corte, l'ordine internazionale basato sullo stato di diritto e milioni di vittime".
L'ordinanza di febbraio vieta a Khan e ad altri non statunitensi tra i 900 membri del personale della CPI di entrare negli Stati Uniti.
Minaccia inoltre di multe e carcere qualsiasi persona, istituzione o azienda che fornisca a Khan "supporto finanziario, materiale o tecnologico".
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