Smotrich: ai gazawi poco cibo per mantenere sostegno internazionale
di Leandro Leggeri

Il Ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich — che in passato aveva minacciato di dimettersi qualora fosse entrato “anche solo un briciolo” di aiuti umanitari a Gaza — ora difende la decisione del governo israeliano di riprendere in forma limitata l’assistenza alla popolazione della Striscia.

Pur ribadendo un approccio punitivo, ha dichiarato: “I civili di Gaza riceveranno una pita e un piatto di cibo e questo è tutto”. Allo stesso tempo, ha celebrato l’espansione delle operazioni militari, affermando che le forze armate israeliane stanno “distruggendo ciò che resta della Striscia semplicemente perché lì tutto è una grande città del terrore”.

Smotrich ha lodato le azioni dell’esercito, parlando di operazioni condotte “con una potenza senza precedenti... conquistando, bonificando e mantenendo aree fino alla distruzione di Hamas”.

Il ministro ha inoltre delineato una visione altamente controversa per il futuro di Gaza, sostenendo che, una volta trasferita la popolazione palestinese verso il sud della Striscia, questa dovrebbe essere “ricollocata all’estero come parte del piano del Presidente Trump”.

A giustificazione dell’assistenza umanitaria minima, ha spiegato che è funzionale a mantenere il sostegno diplomatico internazionale: “Affinché i nostri amici nel mondo continuino a fornirci un ombrello internazionale di protezione contro il Consiglio di Sicurezza e il Tribunale dell’Aja”.

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