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BBC non trasmette film su Gaza: 600 artisti scrivono all'emittente
di Tamara Gallera
L'attrice premio Oscar Susan Sarandon e il regista britannico Mike Leigh sono tra le centinaia di personalità culturali che accusano la BBC di censurare le voci palestinesi dopo aver ritardato la trasmissione di un documentario sui medici di Gaza.
Una lettera aperta firmata da oltre 600 professionisti del settore, alcuni dei quali dipendenti della BBC, è stata inviata a Tim Davie, direttore generale dell'emittente, esprimendo preoccupazione per il fatto che la cautela editoriale si sia trasformata in "soppressione politica".
I firmatari chiedono l'immediata pubblicazione di Gaza: Medics Under Fire, che, a loro dire, è stato accuratamente verificato e pronto per la trasmissione da mesi.
"Ogni giorno che questo film viene ritardato, la BBC viene meno al suo impegno di informare il pubblico, viene meno alla sua responsabilità giornalistica di raccontare la verità e viene meno al suo dovere di diligenza nei confronti di questi coraggiosi collaboratori", si legge nella lettera. "Nessuna testata giornalistica dovrebbe decidere silenziosamente a porte chiuse quali storie valga la pena raccontare. Questo importante film dovrebbe essere visto dal pubblico e il coraggio dei suoi collaboratori dovrebbe essere onorato".
La BBC ha rinviato la messa in onda del programma per esaminare la creazione di un altro documentario, Gaza: How to Survive a Warzone, che è stato rimosso da iPlayer dopo che è stato affermato che il narratore bambino fosse il figlio di un funzionario di Hamas.
Alcuni dipendenti della BBC temono che l'azienda sia rimasta paralizzata nella gestione della crisi. Gaza: Medics Under Fire è stato creato da un team che includeva l'ex caporedattore di Channel 4 News Ben de Pear.
Tra gli altri importanti firmatari della lettera che chiede la pubblicazione del documentario figurano la star di Game of Thrones Indira Varma, così come le attrici Harriet Walter, Miriam Margolyes, Maxine Peake e Juliet Stevenson. Anche i medici del Servizio Sanitario Nazionale che hanno contribuito alla realizzazione del film sarebbero tra coloro che sono preoccupati per il ritardo.
Basement Films, la casa di produzione che ha prodotto il programma, ha espresso la propria frustrazione. "Abbiamo raccolto testimonianze scottanti da diversi medici e operatori sanitari palestinesi", ha dichiarato la società. "Aspettiamo disperatamente una data di uscita confermata per poter dire ai medici e ai paramedici sopravvissuti quando le loro storie saranno raccontate".
Non è ancora chiaro quando la BBC completerà la sua revisione interna di Gaza: Come sopravvivere a una zona di guerra. Samir Shah, presidente della BBC, ha descritto i fallimenti produttivi del programma come una "pugnalata al cuore" alle affermazioni di affidabilità e imparzialità della società.
Un rappresentante della BBC ha dichiarato: "Siamo impegnati in un giornalismo che racconti al nostro pubblico le storie di questa guerra, incluso ciò che sta accadendo a Gaza. Questo documentario è un reportage potente e lo trasmetteremo il prima possibile".
"Abbiamo preso la decisione editoriale di non farlo mentre è in corso la revisione di un precedente documentario, Gaza: Come sopravvivere a una zona di guerra".
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