Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
14 maggio 2025
tutti gli speciali

Regimi del golfo al servizio di Trump ma per Israele il vento cambia
di Ahmad M. Shakakini

La visita di Trump in Arabia Saudita e nel Golfo sancisce che il denaro e i profitti - non l'ideologia - sono l'elemento primario della sua politica estera. Si era già visto che Trump si sente a suo agio solo con i suoi amici d'affari, che non sono ideologici. Il miliardario Steve Witkoff è l'inviato e consigliere che gode dell'assoluta fiducia di Trump.

I regimi del Golfo, in particolare l'Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti, sono disposti a condividere gran parte dei loro profitti con Trump in cambio di protezione. Faranno a gara per compiacere Trump, anche se questo costa circa un trilione di dollari ciascuno.

Altro che Cina, Russia e altro che Brics: Sono come i governanti europei, tutti, vassalli USA, ma divisi fra Biden (Democratici) e Trump (Repubblicani). I regimi del Golfo semplicemente preferivano Trump come imperatore e non Biden.

C'è una benedizione di Trump (come di Biden) per l'ascesa al trono del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Trump non richiede più la normalizzazione saudita con il regime sionista in cambio della cooperazione nella creazione dell'energia nucleare saudita. E il regime sionista non è disposto a fare una promessa verbale di uno Stato palestinese in cambio della piena normalizzazione saudita.

Nessun paese arabo, tuttavia, riceverà dagli USA armi offensive come quelle che riceve il regime israeliano. I tre giovani sovrani del Golfo si contenderanno Trump, esagereranno nell'onoralo e lodarlo perché conoscono l'importanza delle apparenze per lui. L'emiro del Qatar, precedendo gli altri due, ha donato a Trump un'aereo da mezzo miliardo.

Trump visita la regione (senza andare nella Palestina occupata) in un momento in cui il suo rapporto con Netanyahu è più teso. Molti dicono che il disaccordo tra Trump e Netanyahu non è così importante, tuttavia ci sono delle novità. Trump, ad esempio, non ha informato il regime genocida israeliano dell'accordo con lo Yemen (che permette agli yeminiti di continuare la loro guerra contro Israele a sostegno di Gaza), né sta offrendo tutte le sue iniziative a Israele per l'approvazione preventiva come hanno fatto tutti gli altri presidenti USA. Trump ha negoziato con Hamas la liberazione del soldato statunitense- israeliano Edan Alexander senza Israele.

Trump - il presidente degli Stati Uniti politicamente più potente dai tempi di Roosevelt - può assicurarsi il sostegno del suo partito se si rivolge contro il regime sionista. Trump si sta sempre più allontanando dalle priorità della lobby israeliana USA. Il suo inviato Witkoff si era allontanato dalla retorica sionista ufficiale quando ha parlato "dell'impossibilità di eliminare Hamas perché è un'idea".

Il mondo arabo si è completamente disintegrato. Non c'è nessuna causa araba. La causa palestinese non è importante per nessuno dei regimi del Golfo. Anche sulla revoca delle sanzioni contro la Siria, concessa al principe saudita, Trump ha ammesso che sia stato Erdogan a parlargliene.

Tuttavia il regime qatariota, lavorando molto con Steve Witkoff come mediatore con Hamas, ne ha guadagnato apprezzamento e vicinanza e non è escluso che Trump oggi a Doha ricompensi il Qatar con l'annuncio di un'iniziativa di cessate il fuoco a Gaza che scontenti il regime genocida israeliano. Trump rappresenta il più alto stadio di convinzione nell'inutilità delle guerre USA in Medioriente. Questo non è dal punto di vista della compassione per i nostri popoli, ma dal punto di vista dell'interesse economico suo e degli USA.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale