Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
14 maggio 2025
tutti gli speciali

Israele spiazzato: Trump revoca sanzioni alla Siria
di Mauro W. Giannini

Israele è stato colto di sorpresa dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha annunciato martedì la revoca totale delle sanzioni statunitensi alla Siria e ha incontrato mercoledì il presidente ad interim siriano Ahmad al-Sharaa, secondo quanto riportato dal Times.

Su sollecitazione dei leader sauditi e turchi, che il presidente statunitense considera alleati, ha accettato di incontrare al-Sharaa, una figura ancora definita terrorista dagli Stati Uniti, e di revocare le sanzioni alla Siria imposte al precedente regime sotto l'ex presidente Bashar al-Assad. Il nuovo presidente ad interim siriano si è recato a Parigi all'inizio di questo mese per colloqui con il presidente Macron, il quale ha indicato che le sanzioni europee alla Siria potrebbero essere gradualmente allentate, a condizione che Damasco dimostri il suo impegno nell'attuazione di riforme legali e democratiche.

Mentre altre nazioni come la Gran Bretagna avevano già iniziato ad allentare le sanzioni e gli Stati Uniti avevano permesso ad alleati, tra cui Arabia Saudita e Qatar, di fornire aiuti alla Siria negli ultimi mesi, una revoca completa delle sanzioni statunitensi è rimasta inaspettata, poiché i sostenitori hanno sostenuto che questa pressione fosse necessaria per garantire una vera riforma di al-Sharaa e la cooperazione con Washington. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu potrebbe temere un'ulteriore frattura con Trump, soprattutto perché i leader arabi, che spingeranno Trump a porre fine alla guerra a Gaza, cercano di sfruttare la frattura, ha affermato il Times in un articolo di mercoledì.

Il Times ha sottolineato che Israele si era adoperato per mantenere al-Sharaa isolato e aveva lanciato attacchi aerei sulla Siria nel contesto della repressione della minoranza drusa siriana, istituendo al contempo una "zona di sicurezza" lungo il confine dopo la caduta di al-Assad. Inoltre, "Israele" aveva sollecitato la smilitarizzazione della Siria meridionale fino a Damasco. Mercoledì, invece, hanno assistito alla stretta di mano di Trump ad al-Sharaa, in seguito agli inaspettati annunci del presidente di voler avviare negoziati con l'Iran e interrompere la campagna aerea statunitense contro Ansar Allah in Yemen, decisioni che hanno colto completamente "Israele" di sorpresa.

L'appoggio di Trump ridurrà la pressione su al-Sharaa, soprattutto perché i suoi sostenitori temevano che le sanzioni, che hanno paralizzato l'economia e peggiorato le condizioni di vita, potessero innescare nuovi disordini e aggravare le divisioni del Paese. Durante l'incontro, Trump ha fatto pressione su al-Sharaa affinché limitasse i gruppi militanti ed espellesse i combattenti stranieri, alcuni dei quali erano stati proposti da al-Sharaa per concedere la cittadinanza siriana, chiedendogli al contempo di stabilire relazioni diplomatiche con "Israele", sebbene entrambe le richieste potrebbero essere politicamente insostenibili per al-Sharaa, secondo il rapporto.

Il Times ha affermato che i critici sosterranno che l'incontro di Trump con al-Sharaa, e persino la sua proposta di una Trump Tower a Damasco, rappresentano un'adesione prematura a un leader la cui vittoria su al-Assad si è basata su combattenti islamisti intransigenti, molti dei quali operano al di fuori del suo diretto comando. A marzo, questi stessi combattenti intransigenti hanno perpetrato massacri su larga scala contro i civili appartenenti alla minoranza alawita, uccidendone circa 1.500, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani.

I sostenitori di al-Sharaa, Arabia Saudita e Qatar, hanno sostenuto che coinvolgere la nuova leadership siriana rimanesse la strada ottimale per la stabilità regionale, sostenendo che il Paese era da tempo fonte di disordini e chiave di volta del controverso "Asse della Resistenza" iraniano, convincendo infine Trump ad allinearsi alla loro posizione.

Il Times ha concluso affermando che l'apertura degli Stati Uniti alla Siria potrebbe anche indebolire la Russia, un tempo alleata di al-Assad, che cercava di mantenere le sue basi in cambio di aiuti e riconoscimento. Al-Sharaa ha evitato di espellere le forze russe, considerandole potenziali alleati e un'arma a doppio taglio per Washington.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale