Londra: parlamentari a giornalisti, ecco come denunciare crimini a Gaza
di Gabriella Mira Marq

Lunedì, fonti di informazione britanniche hanno riferito che ai giornalisti della lobby di Westminster è stata consegnata una guida volta ad affrontare la loro incapacità di coprire adeguatamente il genocidio in corso a Gaza. Il manuale, distribuito dal gruppo di parlamentari dell'Independent Alliance, mira a contrastare l'incapacità dei media mainstream di ritenere il governo britannico responsabile del suo ruolo nell'attacco di Israele alla Palestina.

L'Independent Alliance, i cui membri includono l'ex leader laburista Jeremy Corbyn insieme ai parlamentari Shockat Adam, Ayoub Khan, Adnan Hussain e Iqbal Mohamed, ha distribuito circa 100 copie del manuale ai giornalisti di Westminster. La guida offre una critica dettagliata della copertura mediatica, in particolare in relazione alla complicità del Regno Unito nelle azioni militari di Israele.

Tra le preoccupazioni sollevate vi sono la continua esportazione da parte del Regno Unito di componenti di jet F-35 a "Israele", nonostante l'uso documentato di questi velivoli a Gaza, e il rifiuto del governo di pubblicare i filmati di sorveglianza della RAF sul conflitto, compresi quelli del giorno in cui furono uccisi gli operatori umanitari britannici. Il manuale evidenzia anche la riluttanza del governo a indagare sul suo coinvolgimento a Gaza e sottolinea le contraddizioni sollevate dai ministri laburisti, tra cui il primo ministro Keir Starmer e il ministro degli Esteri David Lammy, riguardo alla definizione di genocidio in questo contesto.

Per aiutare i giornalisti, il manuale delinea domande specifiche da porre ai ministri del governo, come: "Il Ministro degli Esteri ha pubblicamente ammesso che i componenti dell'F-35 'potrebbero essere utilizzati per commettere... una grave violazione del diritto internazionale umanitario'. In che modo la decisione del governo di continuare a esportare componenti dell'F-35 è coerente con gli obblighi legali della Gran Bretagna?". Altre domande suggerite riguardano argomenti come le spedizioni militari, le operazioni della RAF e l'uso di basi aeree britanniche a supporto delle attività militari israeliane.

Il documento si conclude con un duro promemoria: "Esporre la verità ha un costo. A Gaza, i giornalisti hanno pagato con la vita. Qui in Gran Bretagna, i giornalisti potrebbero danneggiare relazioni personali o ostacolare le loro ambizioni professionali. In un genocidio in corso, vale sicuramente la pena correre questi rischi".

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