Shireen Abu Akleh: identità assassino svelata dopo tre anni
di Corrado Poli

Oggi leggo un articolo allegato sul NYT. Mi ci imbatto per puro caso perché l’articolo è, come si suol dire “a taglio basso”, cioè furbescamente nascosto o, più generosamente, riportato come fatto secondario.

Il NYT riporta che, a tre anni di distanza dall’omicidio, un filmato dimostra che l’assassinio di Shireen Abu Akleh, carismatica reporter palestinese e cittadina americana, fu deliberatamente commesso dal Capitano Alon Scagio, di 20 anni, militare di carriera e cecchino (marksman) specializzato.

Il filmato è reso pubblico solo ora che Scagio è morto ucciso a Jenin nei territori occupati da Israele dove verosimilmente avrà continuato a fare il suo sporco lavoro di cecchino.

La famiglia ha tentato di tenerne nascosto il nome, ma due commilitoni l’hanno rivelato.

Ricordiamo come questa vicenda, al pari di numerose altre, sia stata insabbiata dal governo israeliano e non sia stata avviata alcuna indagine. Solo ora, grazie a un incontrovertibile filmato, le responsabilità emergono in tutta la loro gravità.

Domandiamoci allora: chi sono i veri terroristi e chi invece i combattenti per la liberazione?

Dov’è la trasparenza democratica di Israele?

Quanto sono falsate le informazioni che riceviamo?

Perché sosteniamo ancora un governo criminale di un Paese dove i diritti umani e quelli civili sono violati più che in ogni altro posto?

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