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09 maggio 2025
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Trump infastidito da Netanyahu si allontana da lui
di Franca Rissi

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di interrompere i contatti diretti con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo quanto riportato giovedì.

Yanir Cozin, corrispondente di Radio Esercito Israeliana, ha dichiarato in un post sul suo account X che Trump ha preso la decisione dopo che stretti collaboratori avevano riferito al ministro israeliano per gli Affari Strategici, Ron Dermer, che il presidente credeva che Netanyahu lo stesse manipolando. Un funzionario israeliano ha aggiunto che il tono di Dermer durante le recenti discussioni con importanti esponenti repubblicani su cosa avrebbe dovuto fare Trump è stato considerato arrogante e inopportuno.

Il funzionario ha affermato che le persone intorno a Trump gli avevano detto che "Netanyahu lo stava manipolando". "Non c'è niente che Trump odi di più che essere dipinto come uno stupido o qualcuno che viene preso in giro. Ecco perché ha deciso di interrompere i contatti con Netanyahu", ha aggiunto il funzionario.

Trump inizia ad allontanare la sua amministrazione dal coordinamento con Israele sulle principali strategie per il Medio Oriente. Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha annullato la sua visita in Israele, prevista per l'inizio della prossima settimana, secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, citando una fonte vicina alla vicenda. Il 3 maggio, Axios aveva riferito, citando funzionari israeliani, che Hegseth stava pianificando di visitare Israele in vista del viaggio del Presidente Donald Trump in Medio Oriente. Secondo l'articolo, il Segretario alla Difesa avrebbe dovuto recarsi in Israele il 12 maggio per incontrare il suo omologo locale Israel Katz e il Primo Ministro Benjamin Netanyahu.

Due alti funzionari vicini a Trump, parlando in conversazioni riservate trasmesse a Israel Hayom, hanno confermato che il presidente ha scelto di procedere con le decisioni di politica regionale senza aspettare Netanyahu. La decisione riflette la crescente impazienza per quella che considera la riluttanza di Netanyahu a prendere decisioni cruciali, in particolare sulla normalizzazione con l'Arabia Saudita.

L'obiettivo più ampio di Trump è rafforzare l'influenza degli Stati Uniti nella regione, soprattutto tra gli stati del Golfo, e mentre i primi quadri di normalizzazione prevedevano la cooperazione con Israele, l'amministrazione ora considera le esitazioni di Netanyahu, in particolare la sua riluttanza a impegnarsi pubblicamente per un "orizzonte per uno stato palestinese", un serio ostacolo.

Il ministro Ron Dermer è stato incaricato di elaborare un linguaggio che suggerisca apertura all'idea di un futuro stato palestinese, cercando di gestire la sensibilità politica e l'opposizione interna a"Israele senza scatenare reazioni negative.

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