 |
Stupri: si sentiva più al sicuro a Gaza che in Israele
di Giuseppe Salamone
Ci sono stupri che meritano indignazione, anche se non hanno alcun riscontro, mentre ce ne sono altri che vengono censurati.
È il caso di Mia Schem, ex ostaggio di Hamas, liberata nel novembre del 2023 e che è stata stuprata in Israele da un personal trainer (dicono) assai famoso.
Sentite le sue parole rilasciate al Daily Mail: "Era la mia paura più grande: essere violentata. Temevo potesse accadere a Gaza, e invece è successo qui, nella mia casa, il luogo in cui avrei dovuto sentirmi al sicuro".
L'altro punto fondamentale sta tutto qui: "Mi sentivo più sicura e protetta a Gaza che in Israele".
Ovviamente nessuna indignazione per questa vicenda e nessuna campagna mediatica. Perché giustamente la "reputazione" di Israele, nonostante ormai sia totalmente e irrimediabilmente negativa, va protetta a ogni costo.
Anche quando davanti a denunce di stupro rilasciano lo stupratore e insabbiano tutto.
Stanno proteggendo dei mostri. Altro che "grande democrazia".
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|