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07 maggio 2025
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Stupri: si sentiva più al sicuro a Gaza che in Israele
di Giuseppe Salamone

Ci sono stupri che meritano indignazione, anche se non hanno alcun riscontro, mentre ce ne sono altri che vengono censurati.

È il caso di Mia Schem, ex ostaggio di Hamas, liberata nel novembre del 2023 e che è stata stuprata in Israele da un personal trainer (dicono) assai famoso.

Sentite le sue parole rilasciate al Daily Mail: "Era la mia paura più grande: essere violentata. Temevo potesse accadere a Gaza, e invece è successo qui, nella mia casa, il luogo in cui avrei dovuto sentirmi al sicuro".

L'altro punto fondamentale sta tutto qui: "Mi sentivo più sicura e protetta a Gaza che in Israele".

Ovviamente nessuna indignazione per questa vicenda e nessuna campagna mediatica. Perché giustamente la "reputazione" di Israele, nonostante ormai sia totalmente e irrimediabilmente negativa, va protetta a ogni costo.

Anche quando davanti a denunce di stupro rilasciano lo stupratore e insabbiano tutto.

Stanno proteggendo dei mostri. Altro che "grande democrazia".

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