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Taverna Santa Chiara: istituzioni schierate senza conoscere i fatti
di Paola Di Caterino
Non va bene essere sdraiati a sostegno degli avventori israeliani.
Non va bene per tanti motivi.
Non perché si debba necessariamente credere all'una versione piuttosto che all'altra, ci mancherebbe.
Quello possiamo farlo noi cittadini comuni, per istinto, per solidarietà, per emozione e per il profondo disgusto su quanto avviene a Gaza.
Allora, parlando di istituzioni, non avendo possibilità di conoscere la oggettiva verità dei fatti, la cosiddetta verità processuale, quella che verrà fuori dopo la denuncia formale della titolare, siamo al racconto, ossia la parola dell'una e dell'altra.
Vista in questa ottica (diciamo donnabbondiana ma vabbè) allora sarebbe stato auspicabile un comunicato neutro. Qualcosa dal tipo 'nell'attesa di conoscere la verità oggettiva dell'accaduto, questa amministrazione prende atto di un evento sgradevole accaduto in una città storicamente accogliente aperta multietnica e multiculturale, invita a non strumentalizzare un diverbio ecc ecc...'
Schierarsi senza se e senza ma da una parte, che casualmente, è anche quella più potente e che ha poi di fatto utilizzato strumenti diffamatori e contra legem come un video senza consenso, è oggettivamente un atto indecoroso.
Vigliacco, illogico, e, come sempre accade quando c'è di mezzo il partito democratico, a zero empatia con i cittadini, con gli esercenti, con il sentimento popolare.
Non c'è ancora una vittima ed un colpevole accertati? per noi altri si per voi no? E allora attenersi ai fatti e se i fatti ancora non sono chiari, sarebbe d'obbligo attenderli prima di schierarsi con il più forte.
Contro ogni rispetto anche per la stessa città e regione che ci si propone di governare, oltretutto.
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