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Repubblica diffonde narrativa sionista
di Antonio Greco *
La Repubblica non può essere considerato un giornale, ma solo un foglio di bieca propaganda sionista.
Il piano del governo criminale del criminale Netanyahu prevede l’occupazione totale della Striscia con la deportazione della “residua” popolazione palestinese verso territori ancora da definire.
Ma per La Repubblica non è questa la notizia, secondo il quotidiano romano questa criminale operazione militare è finalizzata a “sconfiggere i terroristi”. Insomma, il solito alibi di Hamas per legittimare l’ennesima operazione di pulizia etnica!
Peccato che sia lo stesso governo sionista a rilevare il vero obiettivo: spingere la popolazione ad abbandonare Gaza “volontariamente” oppure con la forza, per realizzare la “Riviera di Gaza” senza più palestinesi.
È la costruzione del piano Trump-Netanyahu che gli stessi avevano rivelato al mondo.
In questo contesto l’Unione Europea, come al suo solito, se ne lava le mani: un modesto comunicato, che ha un forte olezzo di ipocrisia, non si nega a nessuno.
Solo l’ONU si dice seriamente preoccupato: “questa occupazione porterà ad innumerevoli altri morti civili”.
Ma ormai, e lo sappiamo bene, le Nazioni Unite non hanno più nessuna voce in capitolo sugli equilibri geopolitici e meno che mai sulle mire criminali dei potenti che dei morti civili se ne fregano altamente.
Gaza muore, ma con lei muore l’umanità che assiste senza neanche un rigurgito di orgoglio alle fasi finali di questo genocidio iniziato da sessant’anni.
L’Europa è solo la pantomima dei sogni dei suoi ideatori: i suoi valori fondanti sono morti come i palestinesi dei territori occupati.
Saranno molto felici le Ursule, le Picierno, i Fassino e con loro tutto quel variegato mondo che va dall’ultradestra fino a lambire una “sinistra” o presunta tale!
Dimenticavo, secondo la stampa e i TG nostrani, la ristoratrice napoletana filopalestinese merita maggiore attenzione rispetto a questo crimine contro l’umanità che si sta consumando sotto gli occhi di tutti!
Comunque, approfitto per esprimere tutta la mia solidarietà alla coraggiosa proprietaria della “Taverna santa Chiara” di Napoli: tutti noi dovremmo seguire il suo esempio!
* Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio
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