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Si svegliano solo adesso
di Rossella Ahmad
I sionisti dei web lamentano che il mondo della cultura e del giornalismo sia monopolizzato dai palestinesi e che la cosiddetta supremazia sionista sia solo una trovata antisemita.
Non so che dire. Vivono in un mondo parallelo, in un universo alternativo, cosa vuoi farci.
La presa di coscienza molto tardiva e molto relativa da parte di qualche politico e di qualche giornalista che, furbescamente e fuori tempo massimo, tenta di dissociarsi dall' inevitabile accusa di apologia di genocidio e dall'ignavia finora mostrata verso l'annientamento di Gaza loro la vivono in questa maniera distorta. Psichiatrica.
Temono la verità quanto noi temiamo il falso.
Ma vediamo invece cosa sta accadendo sul terreno e perché persino un Cremonesi - l'eroe del Corriere della Sera noto per aver addossato alla Resistenza palestinese la distruzione del primo ospedale di Gaza, salvo tacere come un codardo quando tutti gli ospedali furono distrutti, l'uno dopo l'altro - parli oggi di genocidio, senza più troppe reticenze.
Il piano per la definitiva riconquista di Gaza - da noi già denunciato a partire dal sette di ottobre 2023, andatevi pure a ricercare i post - che prevede lo spostamento della popolazione gazawita residua nell'angusta area a ridosso del confine egiziano, è stato ufficialmente approvato dal governo coloniale insediatasi a Yafa.
Due milioni di palestinesi risiederanno nella terra di nessuno come diseredati, privati di ogni tipo di assistenza e mezzi di sostentamento fino a che morte non li colga, o almeno fino a che non decidano di lasciare la loro terra alle orde di psicopatici coloni occidentali capeggiati dalla megera americana Daniella Weiss. Nel frattempo, avranno il minimo indispensabile per sopravvivere come reietti, sotto la supervisione del più spietato potere coloniale che la storia abbia conosciuto.
Cremonesi è senz'altro al corrente, e da tempo, della creazione nel Sinai di migliaia di unità abitative - deputate ad accogliere i profughi - ben prima del fatidico giorno di ottobre. Nondimeno ha finora taciuto.
Così come sa, e con lui anche gli altri risveglioni fuori tempo massimo, che in Cisgiordania sono in costruzione enormi gabbie di metallo che imprigioneranno i palestinesi in aree da cui sarà ancora più difficile entrare o uscire rispetto alle migliaia di checkpoint militari già attivi in tutta la West Bank.
È tutto troppo. Lo vedono con chiarezza e crescente disagio anche loro e sono imbarazzati dal silenzio colpevole serbato finora rispetto alla riduzione in schiavitù e miseria di un popolo innocente. Adesso che il piano di annientamento viene reso noto dal governo genocida in persona, sentono il peso della loro inadeguatezza e cercano di ripararsi come possono dalla pioggia di sputi che li attende.
Non è un caso che si siano risvegliati tutti ora e tutti assieme - compresa l'anziana senatrice in Parlamento senza alcun particolare merito - dopo aver pasteggiato e brindato sulle fosse comuni di Gaza per due anni.
Che fantastica storia, la vita.
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