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Si indignano per una canzone ma bombardano e affamano i bambini
di Rosa Rinaldi
Mentre Israele chiede solidarietà e aiuti per domare i propri incendi - raccogliendo la solidarietà di tutta Europa - nel frattempo bombarda le navi che portano aiuti e solidarietà ai palestinesi. Che stanno letteralmente morendo di fame.
La Freedom Flottilla, una nave di aiuti umanitari, è stata attaccata da droni mentre cercava di raggiungere Gaza. Ora rischia di affondare.
E nel mentre Israele fa ancora strage di persone a Gaza, stipula nuovi piani di abbattimento di villaggi in Cisgiordania e bombarda la zona del palazzo presidenziale della Siria di Damasco.
Niente male per gente che poi piange vittimismo lamentandosi di essere costretta, da sola, a difendersi.
E nel mentre in Italia ripartono le solite vergognose polemiche da parte di chi non ha espresso mezza parola contro uno dei genocidi più feroci della storia o contro le edificazioni delle peggiori carceri che si siano mai viste, costruite a immagine e somiglianza di Ben-Gvir,
uno dei più peggiori sadici che la storia conosca.
Però il problema per questa gente sarebbe l'"appropriazione culturale" di una canzone ebraica da parte di un gruppo che si è esibito al concertone del I Maggio, I Patagarri, che hanno pure urlato "Free Palestine", due parole di giustizia che nella testa bacata di questa gente qui significherebbe la distruzione di Israele...
E parlano di "appropriazione indebita", loro, che difendono uno Stato che si è appropriato di tutto e che di suo non ha nulla.
Neanche gli alberi che hanno preso fuoco. Autoctoni pure loro, piantati lì a coprire il cimitero dei palestinesi espulsi o ammazzati da loro.
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