Lapid: Israele protegga drusi in Siria
di Leandro Leggeri

Nelle ultime ore, i jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) si stanno muovendo verso la provincia meridionale di Suweyda, abitata in prevalenza dalla minoranza drusa. Un’escalation pericolosa, che rischia di innescare nuovi scenari di violenza e destabilizzazione in una regione già provata da anni di conflitto.

Ma ciò che rende questa situazione ancora più grave è l’origine dell’escalation: una falsa registrazione vocale, attribuita a un giovane della comunità drusa, contenente presunte affermazioni blasfeme contro l’Islam.

In realtà, si tratta di un audio manipolato, diffuso con il chiaro intento di creare tensione settaria e offrire un pretesto ai gruppi radicali per intervenire militarmente.

L’arroganza coloniale si traveste ancora una volta da finta umanità. Yair Lapid, rappresentante di un regime fondato sull’occupazione, sull’apartheid e sulla pulizia etnica, ora pretende di "proteggere" i drusi in Siria?

Israele non ha mai protetto nessuno, se non i propri interessi espansionistici. Basta guardare a Gaza, ridotta in macerie, e alla Palestina, dove ogni giorno si muore per mano dell’esercito israeliano.

Chi occupa il Golan siriano e bombarda Damasco non può parlare di alleanze o solidarietà: è l’aggressore, non il salvatore.

Il popolo palestinese, come il popolo siriano, conosce bene la violenza del colonialismo sionista. Chi alza muri, costruisce colonie e impone l’apartheid non ha alcuna credibilità per dare lezioni di umanità.

Israele non protegge: invade. Non aiuta: sfrutta. Non salva: uccide.

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