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Caduti dell'odio
di Santina Sconza
L'inno Bella Ciao colpisce i neofascisti.
Quel clima di odio e di contrapposizione degli anni settanta fu creato dal MSI.
Tutto iniziò con il governo Tambroni: Democrazia Cristiana e Movimento Sociale nel1960.
Il ministro degli Interni del Governo Tambroni Spataro, autorizzò il congresso del M.S.I a
Genova, da cui derivò una forte protesta popolare.
La protesta da parte dei cittadini genovesi fu fermata dalla polizia con molti feriti fra i manifestanti.
Molte furono le manifestazioni in Italia durante il governo Tambroni che durò tre mesi dove gli
operai furono massacrati nelle manifestazioni dalla polizia.
A Reggio Emilia:
Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli, a Catania: Salvatore Novembre.
Dal governo Tambroni in poi gli studenti universitari si schierarono una parte a favore degli operai e della sinistra, l'altra a favore del fascista Almirante e del MSI tra questi La Russa e fratello.
Si furono anni tremendi dove un'intera generazione di studenti si combatteva estremisti fascisti contro estremisti di sinistra.
Sergio Ramelli è una delle vittime di quel clima ma se vogliamo essere cinici e precisi pochi furono i fascisti uccisi rispetto ai compagni.
Se vogliamo essere puntigliosi gli assassini dei fascisti furono quasi sempre catturati mentre quelli dei compagni quasi mai.
I fascisti erano protetti dal MSI, i suoi iscritti tra cui Ignazio La Russa e fratello erano violenti, aggressivi e sempre impuniti.
Si ricorda che quando accadevano degli scontri all'interno dell'Università gli studenti di sinistra venivano arrestati e i fascisti lasciati liberi di scorazzare.
I fascisti colpevoli di stragi scappavano all'estero, le Brigate Rosse decimate e tutti arrestati.
Ora che La Russa e la Meloni ribaltano i fatti storici è una vergogna.
Ricordano Ramelli ma dimenticano le centinaia di compagni uccisi dai fascisti, dimenticano le stragi fasciste di Piazza Fontana, Treno Italicus, Peteano, Piazza della Loggia e qella di Borsellino dove è chiara la presenza di Bellini.
Sono anni che Milano medaglia d'oro della Resistenza subisce la presenza dei neofascisti con la scusa di ricordare Ramelli.
Più di duemila le persone hanno partecipato al corteo, le sigle erano le solite: da Casapound a Forza Nuova, da Lealtà e Azione alla Rete dei patrioti.
Il copione è stato quello degli scorsi anni: il rito del “presente” accompagnato da centinaia di braccia tese.
Sono arrivati dalla Sicilia e dalla Calabria, dal Veneto e dal Friuli. Ostentano aquile repubblichine tatuate e bomber neri con simboli e sigle d'area. E, come atteso, in tanti hanno alzato il braccio nel saluto romano davanti alla targa di via Paladini per il rito del 'presente'.
Ma in quel momento dalle finestre di via Giovanni Antonio Amedeo è risuonata 'Bella ciao' silenziando così il grido 'Presente' e oscurando i fascisti.
Cara Meloni e lei La Russa avete bisogno dei loro voti per restare al governo.
Ricordate che gli italiani non dimenticano la dittatura fascista e le stragi compiute durante la Repubblica democratica coperte e benedette da Giorgio Almirante, vostro padre putativo.
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