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GB mostra documentario The Settlers. Da noi censura e propaganda
di Paolo Mossetti
Per tutti gli anni Dieci fino a pochi mesi fa, un blocco editoriale molto omogeneo in Italia, sull'asse Milano-Roma, ha amplificato i lati "hip" di Israele e occultato sapientemente le critiche radicali al sionismo.
Il 7 ottobre questo mondo - che va da un certo centrosinistra expottimista fino al centro-liberale arroccato - ha reagito con incredibile conformismo alle preoccupazioni e ai dubbi del giornalismo democratico, salvo poi vedersi crollare in poco tempo il castello di luoghi comuni che si era costruito in testa.
Altrove, in una Gran Bretagna pur schierata a livello governativo con Israele senza troppi tentennamenti, assistiamo alla messa in onda The Settlers di Louis Theroux.
È un servizio pubblico non solo inquietante, ma efficace, senza pietismi "de sinistra" e senza sensazionalismi, che va dritto al sodo. Mostra l'orrore quotidiano di ciò che accade in Cisgiordania - dove Hamas non c'è - e che ha ricevuto da parte del blocco editoriale di cui sopra, non solo italiano, una copertura timorosa e insufficiente.
È bello vedere qualcuno, in un Occidente in fase di chiusura, rendere omaggio agli aspetti più nobili della libertà intellettuale.
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