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27 aprile 2025
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Ben-Gvir a New York porta il suo sistema antiumano
di Rossella Ahmad

No, non ho visto neanche un fotogramma della réunion della ristretta oligarchia mondiale più o meno criminale radunatasi nella capitale per i funerali più attesi. Troppa ipocrisia non riesco a reggerla, c'è un limite al sopportabile.

In compenso, con una delle mie consuete impennate di masochismo spinto, ho dato un'occhiata ai video dell'iracheno colono di Palestina Ben Gvir, giunto col suo incedere da padrino a New York per stringere mani, concludere accordi, fare affari. Addirittura parlare all'Università di Yale, a porte chiuse ovviamente, 'che gli studenti difficilmente avrebbero gradito - e cosa avrà mai da dire, insegnare, spiegare un criminale di guerra accertato, che circola normalmente con una rivoltella piantata nella cintura, con la quale minacciò persino guardie disarmate al Centro Congressi Expo di Yafa, che gli avevano chiesto di rimuovere l'auto parcheggiata in uno spazio proibito.

Porta in dotazione il più alto numero di palestinesi uccisi in un anno e mezzo di devastazione dell'umano in ogni sua declinazione e tutta la miseria che una entità malata di sadismo ed odio per i nativi sia capace di infliggere ad una popolazione sotto occupazione, privata dei diritti umani più elementari.

Lo dissi in tempi non sospetti: aspettate a gioire per il pronunciamento della Corte dell'Aja. Anche se importante per noi dal punto di vista simbolico, dubito che i criminali di guerra responsabili della più grave e dolorosa ondata di sangue innocente degli ultimi decenni subiranno restrizioni di alcun genere, almeno fino a quando il mondo continuerà ad essere il luogo orrendo che è.

E difatti, nonostante siano stati reiteratamente accusati di crimini contro l'umanità dal più importante tribunale per la difesa dei diritti umani, e non da oggi, continuano a scorrazzare per il pianeta con l'arroganza dei padroni, senza più neanche il timore di essere pizzicati dalla giustizia internazionale come avveniva nell'epoca gloriosa in cui i crimini internazionali erano formalmente stigmatizzati e perseguiti. In cui vi era ancora una faccia da salvare, almeno a parole. In cui, ad esempio, i criminali israeliani stavano ben attenti a non uscire troppo dal ghetto creato per sé e per gli altri in terra di Palestina, e ad evitare soprattutto i paesi del nord Europa.

I video sono disturbanti, come tutto ciò che abbia a che fare con Israele.

Lo dico da sempre: per assorbire cose del genere senza ammalarsi bisogna essere psicologicamente attrezzati. Sì soccombe, altrimenti.

E quindi guardi questo colono dallo sguardo fisso del rapace, dal ghigno sprezzante, che si complimenta con i cecchini che colpiscono alla schiena adolescenti palestinesi, che vive da ladruncolo certificato su terra palestinese sotto occupazione, che è responsabile assieme ai suoi sodali di un genocidio che ha i tratti della vigliaccheria più abietta, perché inflitto ad una popolazione di profughi indifesi, e vedi il compendio ed il trionfo arrogante di un sistema anti-umano che si nutrirà del nostro sangue allorché ne saranno terminate le riserve del laboratorio Palestina.

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