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Khalil: giudice, governo USA provi reato a supporto espulsione
di
Marilina Mazzaferro
Un giudice dell'immigrazione statunitense ha concesso all'amministrazione Trump poco più di 24 ore per presentare prove che l'attivista filo-palestinese Mahmoud Khalil possa essere espulso dal Paese in base alle accuse a suo carico, secondo quanto riportato martedì.
Khalil, residente permanente legale e titolare di green card, è stato arrestato dagli agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) degli Stati Uniti l'8 marzo presso la sua residenza presso la Columbia University a New York.
Inizialmente è stato condotto in una struttura nel New Jersey, prima di essere trasferito in un centro di detenzione in Louisiana. Non è stato formalmente accusato di un reato che possa comportare l'espulsione.
Durante un'udienza tenutasi martedì, il giudice dell'immigrazione Jamee Comans ha ordinato ai procuratori del Dipartimento della Sicurezza Interna di fornire al team legale di Khalil le prove a supporto della sua espulsione entro mercoledì, secondo quanto riportato da ABC News.
Il rapporto afferma che Comans ha fissato un'udienza per venerdì per consentire agli avvocati di Khalil di rispondere.
Si prevede che il giudice decida poi se Khalil debba rimanere in custodia o essere rilasciato.
Khalil è stato uno dei leader delle proteste dell'accampamento di Columbia la scorsa primavera e ha avuto un ruolo chiave nelle proteste studentesche contro l'aggressione di Israele a Gaza.
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