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04 aprile 2025
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Bombardamento mirato per fare più male
di Alessandro Ferretti

Stanotte Israele, oltre alle ormai abituali decine di vittime dei bombardamenti su tende e scuole, ha disintegrato l’impianto di desalinizzazione dell’acqua di Gaza City da cui dipendeva la sopravvivenza di centinaia di migliaia di persone.

Nei filmati, ripresi da centinaia di metri di distanza, sopra la nuvola di polvere generata dall’esplosione si vede quello che sembra essere un corpo umano scagliato a decine di metri di altezza. Eppure sappiamo che su quei pochi media mainstream che si degneranno di riportare la notizia, questo ennesimo crimine verrà sfacciatamente descritto come un “bombardamento mirato“.

Ieri Israele ha anche ammazzato il nipote di un dirigente di Hamas. Su Twitter la notizia è stata riportata da un noto account filo-israeliano e ha incassato quasi diecimila likes entusiasti, che gioiscono nonostante sappiano (come ampiamente riportato nei commenti) che il nipote in questione era un bambino di due anni.

Per molto, moltissimo meno i dispensatori di meriti e saggezze che costituiscono il “ceto medio riflessivo” avrebbero fatto fuoco e fiamme per segnalare la loro superiorità morale, ma le vittime sono palestinesi quindi silenzio assoluto.

Il fatto è che nulla, neanche questi abomini, cambieranno mai la posizione delle classi medie complici del genocidio. Esse non si informano sui crimini israeliani, perché tanto hanno già deciso che, in qualsiasi caso e a fronte di qualunque atrocità, non diranno e non faranno mai nulla che possa anche solo eventualmente, minimamente o lontanamente impattare sulle loro vite.

Questi milioni di egoisti assoluti sono invece spaventosamente convinti che la loro complicità non impatterà affatto sulle loro vite, e questo perché sanno di non avere una coscienza. Sanno che a loro non fregherà mai nulla di non aver mosso un mignolo per almeno provare a salvare i palestinesi dal genocidio, perché quel pezzo di mente e cuore indispensabile per provare emozioni reali non ce l’hanno proprio.

È gente nata e vissuta nell’individualismo più bieco e che proprio grazie a tale individualismo ha raggiunto la sua posizione sociale nel nostro mondo distopico che premia i disumani e castiga i solidali.

Non si rendono conto che nessun sistema sociale che si fonda sull’individualismo può durare a lungo: il concetto di società è agli antipodi del concetto di individualismo, e quando l’individualismo trionfa gli individualisti finiscono inevitabilmente per farsi la guerra tra di loro, fino a distruggersi a vicenda.

Quando scopriranno che il loro meraviglioso meritocratico mondo li spoglierà di tutti i loro averi alla prima occasione, approfittando di ogni loro difficoltà, state però certi che verranno con il cappello in mani a cercare l’aiuto delle persone di cuore.

Sarà lì che scopriranno che le persone di cuore sono buone ma non sono stupide, e tantomeno inclini a sacrificarsi per aiutare proprio chi ha dimostrato di non avere alcun interesse per la sofferenza altrui.. e pagheranno.

Tardi e magari non abbastanza, ma pagheranno sia il loro egoismo che per la loro idiozia: e l’unico dispiacere che proveremo sarà che ciò non servirà a restituire alle vittime della loro ignavia la vita, la salute, la serenità e la dignità che i criminali al potere hanno così ferocemente strappato.

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