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26 marzo 2025
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Russia-USA: c'è un accordo
di Francesco Dall'Aglio

Bene, abbiamo un accordo, si direbbe (anzi forse due). Non è un grande accordo, non risolve la guerra, non abbassa granché il numero delle vittime del conflitto, può fallire in 5 minuti, ma è un inizio.

L'accordo è chiaramente quello raggiunto oggi tra Russia e Ucraina con la mediazione statunitense (anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno...) in base al quale le parti convengono di non colpire le rispettive installazioni energetiche, identificate in: raffinerie di petrolio, gasdotti e oleodotti incluse le stazioni di pompaggio, infrastrutture elettriche incluse centrali, sottostazioni, trasformatori e rete di distribuzione, centrali nucleari (e meno male) e dighe.

Su insistenza della parte russa, che aveva proclamato unilateralmente la fine di questi attacchi il 18 marzo, quella è la data in cui l'accordo ha avuto inizio (con buona pace della stazione di Sudža distrutta in data successiva). La validità resta di 30 giorni prorogabili indefinitamente in base ad accordi successivi.

Più complessa la situazione del "silenzio in mare", come è stato poeticamente definito, ovvero la cessazione delle ostilità e la ripresa della "iniziativa del Mar Nero", che consiste nell'assicurare la libertà di navigazione, la fine degli attacchi via mare, il divieto di utilizzare navi commerciali per trasporti militari e la possibilità di ispezionare i carichi.

In cambio gli USA "forniranno assistenza" alla Russia perché venga ripristinato l'accesso ai mercati mondiali dei prodotti agricoli e dei fertilizzanti russi.

Qui sorge però un problema non indifferente: "ripristinare l'accesso" significa, per la Russia, far cadere le sanzioni alla Rosselkhozbank e alle altre banche russe che gestiscono il commercio alimentare internazionale e ricollegarle allo SWIFT, far cadere le sanzioni a tutte le compagnie che producono o esportano prodotti alimentari, ripristinare la possibilità di assicurare le navi russe che trasportano prodotti alimentari, far cadere le sanzioni alle ditte che si occupano di manutenzione e rimessaggio delle navi e rimuovere le limitazioni sull'importazione in Russia di macchinari agricoli e in generale tutto ciò che serve per la produzione alimentare.

Il "silenzio in mare" avrà inizio solo dopo che tutte queste richieste saranno state esaudite.


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