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Media italiani ciechi e sordi su Gaza
di
Samir Al Qaryouti
Continuare a seguire la guerra di sterminio a Gaza e in Cisgiordania è un dovere per chiunque sia impegnato politicamente, e continuare a lavorare per spiegare la causa palestinese è un obbligo per chi crede nella libertà e nella giustizia.
Tuttavia, il fatto che la maggioranza delle persone rimanga indifferente agli eventi della realtà rappresenta un problema complesso che ha afflitto tutte le società in forme diverse, la più pericolosa delle quali è il comportamento dei media, tra giornali, riviste, reti televisive e piattaforme di social media.
Ciò che fa più male a Gaza e alla sua tragedia è l'accanimento delle forze del male, dell'aggressione e del colonialismo contro i suoi abitanti, insieme a Israele.
E ciò che fa più male nell'indifferenza è il ruolo dei media arabi, islamici e internazionali nel falsificare i fatti, giustificare i massacri e lo spargimento di sangue, e mentire in tutte le narrazioni.
L'ultimo esempio di falsificazione è apparso sul primo canale della televisione italiana, che ha dichiarato nel telegiornale delle otto di sera di sabato 22 marzo: 'A Gaza continua la guerra dei massacri di bambini reciproci tra le due parti!'.
Le varie fonti di notizie indicano che 20.000 bambini sono stati uccisi a Gaza in 15 mesi di aggressione, e nessuno sa quanti bambini israeliani siano stati uccisi dai palestinesi il 7 ottobre e successivamente.
Come può essere una guerra di massacri di bambini reciproci? Sembra che alla televisione italiana siano stati colpiti da cecità e sordità.
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