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17 marzo 2025
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Noi, i migliori
di Elisa Fontana *

Ho evitato accuratamente di seguire la diretta della manifestazione di Piazza del Popolo, paventandone quanto meno una deriva retorica indigeribile, ma i miei buoni propositi si sono infranti nei giorni successivi sui resoconti della manifestazione. E due personaggi spiccavano fra tutti: ma davvero Scurati e Vecchioni hanno detto quel che hanno detto senza un fremito di vergogna?

Vecchioni in un pistolotto di qualche minuto si è lanciato in un confronto noi/loro a tutto vantaggio del “noi”, ovviamente. L'Europa è pensiero continuo e giù una snocciolata di nomi pesanti, da Socrate a Marx con domandone finale: ma gli altri li hanno questi nomi? Come se gli altri fossero dei pitecantropi analfabeti incapaci anche solo di sillabare. E ancora, non esiste corrispondenza fra pace e pacifismo, perché non si può accettare qualsiasi pace.

E qui torniamo al concetto della pace giusta sotto la cui egida contiamo solo la continuazione della guerra. E, infine, la chicca finale, in un crescendo di retorica persino razzista, la cultura è nostra, loro (gli americani) non sanno cosa sia. Andate in pace e amen. Non ci ha illuminato su cosa sia la cultura russa, ma devo presumere che faccia un tutt'uno con quella americana, anche loro non sanno cosa sia, con buona pace di tutta la letteratura russa, pilastro di ogni cultura.

Ma Vecchioni rischia di essere un faro nella notte rispetto a quel che ha esternato Scurati dal palco, non esimendosi neppure da plateali falsi storici che per uno che si definisce storico non è proprio secondario. Ha impostato il suo intervento in un confronto (anche lui!) fra noi e loro. Noi siamo il bene, loro il male.

Noi non invadiamo Paesi confinanti, infatti abbiamo trovato più comodo bombardarli direttamente; noi non siamo gente che deporta i clandestini in catene a favor di telecamere e su questo ha ragione, perché se il governo Meloni potesse oscurerebbe tutte le telecamere che riprendono le deportazioni in Albania; noi non neghiamo la scienza, infatti ci perdiamo il sonno dietro il cambiamento climatico, giusto per dirne una.

Ed è andato avanti ancora a lungo in questo elenco che avrebbe dovuto certificare la supremazia del noi sul loro. E non posso fare a meno di chiedermi se ha maneggiato con la stessa sicumera anche la documentazione storica alla base dei suoi libri. Mi astengo dalla risposta non avendo mai sentito la necessità di leggerli, ma se tanto mi dà tanto...

E, dunque, è questa l'Europa per cui sono scesi in piazza? La sinistra ricomincia da qui? Un continuo rimpallo di noi e loro, della supremazia della culla della civiltà rispetto al resto del mondo, in un delirante elenco di piccinerie mentali che, davvero, ci fanno dubitare del senso dell'Europa intesa come unione di popoli.

Perché oggi questi signori ci vorrebbero dimostrare la supremazia europea sul resto del mondo, ma domani ricominceranno con la storia del popolo di santi, eroi, navigatori, superiori a Francia, Regno Unito, Germania e così via? Davvero questa è sinistra? Davvero questa è Europa?

Oppure ha ragione Corrado Formigli che a chi gli obiettava la confusione di pensiero della manifestazione ha ribattuto “ Non siamo in una caserma. Pensate che in una piazza tutti debbano pensarla alla stessa maniera?”. Geniale, averlo saputo negli anni Settanta saremmo andati a manifestare a braccetto con i fascisti e ci saremmo risparmiati tante vicende orribili.

Vedi alle volte il pensiero forte. Il nostro, ovviamente.

* Coordinatrice Commissione Politica e Questione morale dell'Osservatorio


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