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Rutte e Trump parlano di Groenlandia e Ucraina
di
Francesco Dall'Aglio
In caso vi sia sfuggita la faccia interdetta che ieri aveva Rutte a Washington quando Trump, riferendosi alla ventilata annessione della Groenlandia da parte degli USA, diceva che "pensa che succederà", perché gli serve per la sicurezza internazionale.
Rutte si è immediatamente affrettato a ribattere che "non vuole trascinare la NATO" in questa faccenda, chiarendo una volta di più, se ce ne fosse bisogno, che tipo di relazioni esistono all'interno dell'Alleanza Atlantica.
La Danimarca, ovviamente, protesta e non poco, soprattutto perché il nuovo governo groenlandese appena eletto ha chiarito che, almeno per il momento, non intende recedere dalla Danimarca.
Rasmus Jarlov, capo del comitato di difesa del Parlamento danese, ha twittato che "non apprezziamo che il Segretario Generale della NATO abbia scherzato in questo modo con Trump riguardo alla Groenlandia. Significherebbe guerra tra due paesi della NATO", e altri politici sia danesi che groenlandesi, incluso Egede, hanno espresso la loro irritazione.
La calma olimpica di Rutte non pare però essere stata minimamente scalfita, e non solo per la questione della Groenlandia. Pare che le nuove istruzioni statunitensi gli siano state recapitate anche per quanto riguarda l'Ucraina e la Russia.
Con la Russia prima o poi bisognerà tornare ad avere rapporti, dice, e per quanto riguarda l'Ucraina Trump gli ha detto che il suo ingresso nella NATO è fuori questione, ed evidentemente a lui la cosa sta bene.
Del resto, aggiunge, "ci sono molti modi" per garantirne la sicurezza. Quali, non lo dice. Bisognerà chiedere a Trump, il capo è lui del resto.
 
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